Whiplash, a ritmo di jazz verso gli Oscar
“Conoscevo Damien come sceneggiatore e mi aveva entusiasmato, ma all’inizio avevo qualche riserva a causa della sua età e di quella che credevo inesperienza. Sarebbe stato capace di fare tutto ciò che un regista deve fare? Fin dall’inizio la sua padronanza del set e poi al montaggio è stato stupefacente. Il termine brillante al giorno d’oggi forse è abusato, ma per Damien Chazelle lo uso senza il minimo dubbio”. A parlare, di Whiplash e del suo regista, è l’attore J. K. Simmons, caratterista tra i più validi, che ha recitato nella trilogia di Spiderman firmata Sam Raimi, e in Juno. Nel film di Chazelle impersona il docente/carnefice del conservatorio Shaffer, il più prestigioso degli Stati Uniti. Affiancato da uno straordinario Miles Teller, che interpreta il protagonista Andrew Neyman, hanno regalato al pubblico uno dei film più genuini e autentici di questi ultimi anni. Candidato a cinque premi Oscar, tra questi i bookmakers dicono che Simmons stringa già tra le mani la statuetta per Miglior Attore non Protagonista, l’attore è già vincitore del Golden Globe e del più recente Bafta. Il film di Chazelle è un piccolo capolavoro, che insieme a Birdman spalanca le porte su un universo artistico, quello in progress di un processo creativo, che è fatica, passione, dolore e tenacia.
“Miles Teller era la prima scelta di Damien dall’inizio, perché ha un background musicale come batterista rock. Lo stesso si può dire per me, anche se non avendo mai studiato pianoforte mi sono dovuto esercitare molto per l’unica scena del film in cui suono. La scena in cui ho suonato nel locale, con veri jazzisti, per me è stata emozionante. Collaborare con artisti di quel talento è stato come rivivere in qualche modo una parte importante della mia gioventù“, ha raccontato Simmons. Dopo il suo primo film da regista, Chezelle si rivolge ancora al mondo del jazz per trovare ispirazione e scrivere la sua seconda sceneggiatura. Una volta scritta, il regista non trova i fondi per girare il film. Così, lo condensa in un cortometraggio, presentato al Sundance Film Festival, dove vince il premio nella sua categoria. Dopo la vittoria, sono arrivati anche i soldi per il film. “Lo script mi è arrivato da Jason Reitman, un’artista che non smetterò mai di ringraziare. Mi ha mandato le sceneggiature del film e del cortometraggio. Il corto è stato ideato come distillato del film da realizzare per trovare finanziamenti per girare il lungometraggio, ed è fondamentalmente la scena del primo giorno di Andy nell’orchestra principale, la prima volta in cui suona Whiplash. Entrambe le sceneggiature erano magnifiche, e quando ho incontrato Damien mi ha chiesto di fare anche il cortometraggio”, afferma Simmons.
Fletcher ed Andrew si incontrano un giorno, per caso, al conservatorio: il ragazzo si sta esercitando alla batteria, l’insegnante è alla ricerca di nuovi talenti da inserire nella sua pluripremiata band. Andrew lo colpisce, e decide di convocarlo il giorno dopo, nell’aula dove “allena” i suoi ragazzi. Nonostante Fletcher dia già dimostrazione del suo impaziente temperamento, Andrew è orgoglioso di salire a bordo, e di essere stato scelto. Per nulla intimorito, almeno fin quando Fletcher non lo prende di mira. Le angherie, verbali e fisiche, a cui l’insegnante sottopone i suoi allievi sono mirate a far uscire fuori il meglio di loro, e a far avverare un sogno. Il suo: “Fletcher non è certamente un modello di comportamento, ma è comunque un uomo brillante”, spiega l’attore, “ovviamente è un personaggio negativo, ma come per ogni personaggio che interpreto devo prima capirne le motivazioni. Per fortuna Damien Chazelle ha scritto un personaggio molto più complesso di quanto non si veda in superficie, in realtà ciò che lo motiva è la spinta verso l’eccellenza. E’ una specie di fuoco sacro. Fletcher vuole solo essere uno che scopre il vero talento, a costo di diventare un mentore che poi si trasforma in persecutore”. Gran parte degli allievi non è riuscito a reggere i ritmi di Fletcher. Non riesce a reggerli neanche Andrew. Fino a che comprende di dover lottare per il suo sogno, di abbandonare quella falsa sicurezza, spingersi oltre per raggiungere la perfezione. Che richiede fatica: per suonare lo strumento e compiacere Fletcher. Perché il rapporto fra docente e allievo è fatto di rancore e adorazione. Andrew venera il suo carnefice, perché sa che è l’unico che lo aiuterà a realizzare il suo obiettivo. Il ragazzo, inoltre, è anche schiavo del suo sogno: rinuncia a tutto, anche alla ragazza per cui inizia a provare qualcosa, pur di entrare nell’olimpo del jazz. Per chi pensa che il jazz sia musica da improvvisazione, si sbaglia. Il jazz è ritmo, sangue e sudore. È come fare un film.
Michela Conoscitore
Pugliese, classe 1985. Laureata in Lettere Moderne, con un master in giornalismo cartaceo e radiotelevisivo. Ha collaborato, nel settore Cultura e Società, in una redazione giornalistica della provincia di Foggia. Da sempre, esprime l’amore per la scrittura, raccontando storie e descrivendo avvenimenti. La semplicità è il suo principale obiettivo, che cerca di perseguire affinché, ciò che scrive, arrivi a tutti. Grande appassionata di cinema e serie TV, da due anni posta recensioni sul suo blog, Incursioni Cinemaniache. Ma non si ferma qui, perché il vero giornalista è un curioso a tutto tondo.