Art in Pills e storiuncole: Antonello da Messina a Milano

L’artista siciliano del Quattrocento, dal 21 febbraio al 2 giugno in mostra a Milano a Palazzo Reale.

Il fascino de l’Annunciata

Antonello da Messina, all’anagrafe Antonio di Giovanni è stato uno dei principali pittori siciliani del Quattrocento. Di lui si ricorda l’essere riuscito a dare forma ad uno stile pittorico nel quale la cura e l’attenzione per il dettaglio tipico della pittura fiamminga e l’interesse per lo spazio e la monumentalità dell’arte italiana, si sono amalgamati alla perfezione.

Uno dei suoi dipinti che mi hanno sempre affascinato è l’Annunciata di Palermo, un olio su tavola del 1475, oggi al Palazzo Abatellis di Palermo. Nel dipinto Maria, la futura madre di Gesù, guarda fuori dal quadro, verso qualcuno che le sta per parlare e il gesto della mano destra è semplice, e si pone come una sorta di avviso di fermarsi a chi le sta davanti, di aspettare un momento a proferire parola.

La figura emerge dal fondo scuro (tipico della pittura fiamminga , forse con riferimento a Petrus Christus) e lo fa con i suoi colori (il rosa ocra dell’incarnato che richiama il leggio e l’azzurro della veste) e forme plastiche ben definite. La Vergine indossa una manto azzurro che la incornicia alla perfezione, lasciando vedere in modo chiaro il viso giovane, fatto da lineamenti dolci e dalla forma ovale perfetta.

L’opera è abbastanza statica, ma il busto che sembra compiere una piccola torsione e il movimento delle mani, danno alla figura un senso di dinamismo pacato. Davanti a Maria un leggio con un libro aperto, segno della lettura che si è fermata all’arrivo dell’interlocutore.

Inoltre, osservando l’Annunciata di Antonello da Messina, la donna può essere racchiusa nella forma geometrica del triangolo i cui tre vertici potrebbero anche essere la rappresentazione della Trinità: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.

La mostra dedicata a Antonello da Messina a Milano

Questo e altri dipinti di Antonello da Messina sono i protagonisti della mostra presente fino al 2 giugno 2019 a Palazzo Reale a Milano.

La mostra, curata da Giovanni Carlo Federico Villa, è nata della collaborazione fra la Regione siciliana e il Comune di Milano-Cultura, con la produzione di Palazzo Reale e MondoMostre Skira. In essa saranno presenti 19 delle 35 opere straordinarie di da Messina, sopravvissute a tragici avvenimenti naturali come alluvioni, terremoti, maremoti e all’incuria e ignoranza degli uomini. Oggi i manufatti del pittore siciliano sono sparsi qua e là in diverse raccolte e musei, fra Tirreno e Adriatico, oltre la Manica, al di là dell’Atlantico. Molte tele, purtroppo, nel tempo sono state sottoposte a pesanti – e in certi casi anche ripetuti restauri- che hanno mutato e manipolato per sempre la stesura originaria. Alcune opere invece -per nostra fortuna- sono arrivate a noi intatte.

I dipinti di da Messina in mostra a Milano arrivano da diversi enti come gli Uffizi, la Pinacoteca Malaspina di Pavia, il Collegio degli Alberoni di Piacenza, la Galleria Borghese di Roma, il Museo Correr di Venezia, il Museo Civico d’Arte Antica, palazzo Madama, di Torino, l’Accademia Carrara di Bergamo. E dall’estero la National Gallery di Londra, il Museo nazionale Brukenthal di Sibiu in Romania, il Philadelphia Museum of Art, la National Gallery di Washington, il Museo Statale di Berlino.

Tra i capolavori esposti, ricordiamo l’Annunciata (presente nella foto) da Palazzo Abatellis di Palermo e i tre Santi – Sant’Agostino, San Girolamo e San Gregorio Magno. Questi ultimi si ritiene possano appartenere, forse, al Polittico dei Dottori della Chiesa. A loro si aggiunge la tempera su tavola Cristo in pietà(recto) e Madonna con il Bambino e Santo Francescano in adorazione(verso) dal Museo Regionale Interdisciplinare di Messina.

Le tavole del Cavalcallese dedicata ad Antonello da Messina

La mostra dedicata ad Antonello da Messina ha una guida importante: Giovan Battista Cavalcaselle. Cavalcaselle fu uno storico dell’arte, che studiò a lungo l’opera del pittore siciliano con taccuini e disegni dedicati a lui e alla sua arte. Grazie alla collaborazione con la Biblioteca Marciana di Venezia, nella mostra milanese sono presenti ben 19 meravigliosi fogli e taccuini del Cavalcaselle.

Oltre alla mostra visitabile fino al 2 giugno, da ricordare che l’editore Skira ha realizzato il catalogo dell’esposizione con tutte le immagini delle opere esistenti e riconosciute di Antonello da Messina; con una Sezione storico artistica con i saggi di Giovanni Carlo Federico Villa, Renzo Villa, Gioacchino Barbera e cinque testi letterari rispettivamente di Roberto Alajmo, Nicola Gardini, Jumpa Lahiri, Giorgio Montefoschi e Elisabetta Rasy. (vivianaf)