Art in Pills e storiuncole: romanzo familiare di Jacqueline Woodson

di Viviana Filippini, in Blog, del 9 Mar 2019, 22:48

Autobiografia di una foto di famiglia, Jacqueline Woodson (Clichy editore 2018)

Jacqueline Woodson è una nota autrice di libri per bambini, ma non mancano nella sua produzione scritti per adulti. Dopo Figlie di Brooklyn, la casa editrice Clichy di Firenze, ha pubblicato Autobiografia di una foto di famiglia, tradotto da Chiara Baffa.

Vita di famiglia tra storia e Storia

Il romanzo è un affresco di una famiglia e di un’epoca che ha per protagonista e narratrice una ragazzina afro-americana. La vicenda si svolge nella New York tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta. In questo mondo, dove si percepiscono gli echi della guerra del Vietnam, la nascita del movimento gay, il blackout che lasciò al buio New York tra il 13 e il 14 luglio del 1977, si muovono la protagonista e i suoi fratelli.

Il tutto come se fosse un album fotografico nel quale ogni pagina è un’immagine che racconta la vita di coloro che ne sono interpreti. La protagonista è circondata da una madre affascinate, da un padre taxista, da Troy, fratello omosessuale spedito in Vietnam; poi ci sono la sorella maggiore Angel, il fratello sempre un po’ cupo e irascibile Carlos e Cory, il più piccolo, con una pelle un po’ troppo chiara per una famiglia di afroamericani e un’aria sempre malaticcia. La narrazione in Autobiografia di una foto di famiglia procede tra momenti di vita quotidiana e diatribe familiari che, piano piano, porteranno i genitori della ragazzina a separarsi.

Un viaggio in un famiglia afro-americana

L’universo creato dalla Woodson è fatto da gente di colore ma, indipendentemente dal tono cromatico della pelle, quello che le pagine restituiscono è il dipinto letterario di una famiglia e di tutte quelle che sono, e possono essere, le sue problematiche ed emozioni messe in gioco, giorno dopo giorno.

E allora troviamo la protagonista che vorrebbe farsi un bagno in santa pace senza essere importunata dal fratello Carlos. Troviamo Angel che rischierà di finire vittima di un abuso da parte del nuovo compagno della madre. C’è il tragico destino di Troy e le ossessioni di Cory, che ha l’insana abitudine di mangiare la pittura dei muri.

Ironia e simpatia, ma mai banalità

Il ritratto di famiglia presentato dalla Woodson è simpatico, ironico, a tratti ammetto anche un pizzico surreale, ma è un vero e proprio viaggio nella cultura afroamericana, che non cede mai alla banalità. Tra le pagine infatti si affrontano temi che fanno riflettere quali il senso di impotenza davanti alla morte di un figlio; il fallimento del proprio essere genitori davanti ad una figlia che non si è stati in grado di proteggere in modo completo; l’ansia e il bisogno di avere soldi, anche pochi, per comprare il cibo per i propri figli. Garbato e sensibile è anche il modo in cui la voce narrante esprime i suoi tormenti amorosi e per il suo esser sì donna, ma sentirsi piuttosto un “maschiaccio”, che il ritratto della femminilità perfetta

Romanzo corale

Autobiografia di una foto di famigliadi Jacqueline Woodson è l’affresco corale di una famiglia poliedrica, raccontata attraverso gli occhi di un’adolescente alla ricerca nel suo posto nel mondo in un’America, quella fra anni Sessanta e Sessanta, dove il colore della pelle, l’orientamento sessuale e lo status sociale a volte rendevano la vita – forse ancora oggi- e il sopravvivere una vera e propria eroica impresa quotidiana.