Apple Watch: apps da rivoluzionare?

Apple Watch: un dispositivo portatile a se stante oppure un semplice dispositivo per il controllo a distanza dell’iPhone? Questa è la domanda che in molti si sono posti dopo poche settimane dall’uscita del nuovo gioiellino di casa Apple. Marco Arment, sviluppatore professionista nonché creatore di Instapaper, un app di cui abbiamo già parlato, capace di salvare gli articoli per leggerli in futuro, ci spiega il suo punto di vista.
Secondo Arment il dispositivo da polso dell’Apple è soltanto un organo da integrare all’iPhone, che non può godere di vita propria, quindi non può essere indipendente dallo smartphone. Infatti secondo alcune sue dichiarazioni, il dispositivo risulta essere troppo lento, al punto da aver dovuto mettere mano alla sua app Overcast, la quale rimaneva bloccata durante il caricamento fino a che il dispositivo andasse in modalità standby automaticamente. L’app Apple Watch perciò è stata ridisegnata dopo poche settimane dall’uscita poiché risultavano evidenti le incongruenze tra quest’ultima e il podcast Overcast di Arment. I problemi tra le due applicazioni nascevano dalla difficoltà di comunicazione bluetooth tra l’Iphone e l’Apple Watch.
Le modifiche apportate da parte di Arment lavorano focalizzandosi sul “now playing” a differenza del sistema tripartito e gerarchico che, invece, viene utilizzato su Iphone, riferendosi sempre a Overcast; in tal modo l’Apple Watch lavora più velocemente così da essere più prestante.
Le conclusioni tratte da Marco Arment perciò tendono a ricercare una nuova concezione dell’app per Apple Watch, il quale ha bisogno di apps rielaborate rispetto a quelle per Iphone, così da conferire al dispositivo da polso una marcia in più rispetto agli altri, tentando di non rimanere un oggetto ibrido tra un Iphone e un auricolare bluetooth.