“Rap-Una storia italiana”: il libro di Paola Zukar a Tempo di Libri

C’è fermento all’ingresso della Sala Bianca del padiglione 3 a Tempo di Libri. Tutti aspettano lei, Paola Zukar, la Queen del rap. Lei, la manager della Big Picture Management , entra sorridente e mette subito tutti a suo agio. Presenta “Rap-Una storia italiana” edito da Baldini&Castoldi. Il libro, ormai alla quarta ristampa, è atipico per l’Italia, lo dice subito Paola. In Italia non è così usuale vedere manager che scrivono libri. Lei ci ha pensato molto prima di pubblicare, ha letto altri libri editi negli Stati Uniti, voleva approfondire e poi ha messo su carta la sua esperienza decennale in ambito musicale. Subito emerge il carattere di questa donna che si è aperta la strada grazie alla professionalità, al lavoro duro e alla passione, sin da quando lavorava in “Aelle”, un giornale che ricordano tutti gli appassionati di Hip Hop in Italia. Non è stato certo facile creare qualcosa di nuovo in Italia in questo periodo, ma lei ci è riuscita.

Il pubblico in sala partecipa, è pieno di domande a cui lei risponde con cortesia e preparazione. Si parla di Hip Hop, di una cultura non solo musicale, che fotografa un momento di vita e lo porta a chi quella realtà non la conosce. Il mondo del rap è un piccolo mondo che si specchia nella società e apre al confronto: “Il Rap è sempre educativo, anche quando è diseducativo. Il Rap ti dice qualcosa e anche se non sei d’accordo ti costringe a prendere una posizione e questo quindi è educativo”. Paola parla degli artisti, quelli che segue con la Big Picture dal 2005, dall’amicizia storica con Fabri Fibra che le ha dato fiducia all’inizio della sua carriera da manager. Fino a Marracash che legge John Fante e di Clementino. Gli artisti che segue Zukar sono quelli con cui condivide la stessa visione artistica. Un ragazzo le chiede come si diventa manager e lei prontamente risponde :”Facendolo, l’importante è fare”. Il manager non è una sanguisuga, ma è quello che permette all’artista di fare l’artista senza doversi preoccupare della burocrazia o dei contratti. Poi sottolinea l’importanza di creare un team coeso. Come si propone un artista che vorrebbe essere rappresentato dalla Big Picture? Si fa ancora scouting? Le chiedono: “I ragazzi se lo fanno da soli”, risponde Paola.

Instagram e Youtube sono piattaforme social dove un artista può crearsi un suo spazio e quando vede che ha un certo numero di pubblico che lo segue, allora può provare a proporsi. Insomma chi vale emerge e si fa notare. “Rap-Una storia italiana” è un libro che si legge tutto d’un fiato, dentro ci sono le parole di chi ci ha messo passione, tenacia e vuole raccontare dieci anni del suo lavoro, il suo punto di vista nel mercato musicale italiano. Fabri Fibra la descrive così: “Visionaria e tenace, sempre concentrata sulla prossima mossa, una delle figure che ha creduto nel rap italiano e nel suo valore aiutando questo genere ad avere una degna esposizione. Dalla rivista “Aelle” alla Big Picture Management, Paola Zukar continua a portare il rap italiano dove prima non aveva accesso. Inoltre, è una delle persone più oneste che io abbia mai incontrato in questo ambiente e nella vita”. A Tempo di Libri una presentazione partecipata e con un pubblico preparato.

Alla giornata di oggi dedichiamo la nostra copertina, “Ribellione”, firmata dalla grafica di Giulia Capitani per Cultora.