Outlander, avventura e romance nella Scozia del Settecento

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Nell’anno di mr. Grey, conforta sapere che l’altra parte di pubblico femminile abbia reso un fenomeno Outlander, la nuova serie TV, prodotta dal canale statunitense Starz. Jamie Fraser, il protagonista maschile della serie è un uomo d’altri tempi, per maniere ed epoca: più che frustare, viene frustato dato che è un fuorilegge. Le avventure dei protagonisti hanno come scenario la Scozia del 1743, in piena rivolta giacobita, quando i clan scozzesi preparano la ribellione al dominio britannico. La serie, tratta dalla saga La Straniera della scrittrice Diana Gabaldon, dei best seller negli Stati Uniti che appassionano le lettrici ormai da vent’anni, è da poco arrivata anche in Italia, in onda dal 9 marzo su FoxLife. Mentre, negli USA, va in onda dall’agosto del 2014 e, fin da subito, ha confermato al presidente della Starz, Chris Albrecht, di averci visto giusto anche questa volta, dopo i grandi successi di Spartacus, I pilastri della terra e Black Sails. Una settimana prima della messa in onda in America, la rete televisiva ha reso disponibile il pilot sul suo sito, risultato? In un giorno, la prima puntata è stata vista in anteprima online da un milione di persone. Inoltre, dopo il passaggio in TV, nel corso delle settimane, il pubblico è raddoppiato. La serie ha già ricevuto il rinnovo per una seconda stagione.

La storia inizia nel 1945, il secondo conflitto mondiale è terminato da poco. Frank e Claire Randall hanno trascorso l’intera durata del conflitto, separati l’uno dall’altra: Claire al fronte come infermiera, e Frank a Londra nell’intelligence. Così, per ricominciare la loro vita da sposati decidono di concedersi una luna di miele nelle Highlands. Frank è un professore di storia, appassionato di folklore locale ed è sulle tracce di un suo antenato, vissuto nel Settecento proprio lì, ad Inverness. La terra di Scozia, però, sottrae Claire al marito: una mattina, dal magico cerchio di pietre di Craigh Na Dun, la donna si ritrova misteriosamente catapultata nella Scozia di duecento anni prima. Ad accoglierla, rudemente, proprio l’antenato del marito, Jonathan Black Jack Randall. Claire, spaventata ed esterrefatta, viene salvata dagli uomini di Dougal MacKenzie, tra cui Jamie, e si dirigono a Castle Leoch, sede del clan.

Non è semplice imbrigliare Outlander in un determinato genere: “La storia tratta di amore, lealtà, fiducia e impegno, temi eterni più di quanto lo siano realmente i viaggi nel tempo”, ha raccontato il produttore Ron D. Moore a Collider, “diventa più palesemente una storia di fantascienza quando ci si immerge in intense discussioni riguardanti dimensioni temporali, e come un evento può causare un effetto domino attraverso la storia. È un aspetto che viene sviluppato attraverso alcuni elementi dello show, ma non in modo molto forte, soprattutto non nella prima stagione, perché tu sei con Claire. È la sua storia”. Claire Beauchamp, interpretata dall’attrice e modella irlandese Caitriona Balfe, si presenta a Colum MacKenzie, il laird di Castle Leoch, col suo nome da nubile. Quasi un nuovo inizio per la donna, che diventa guaritrice del clan ed esporta il suo femminismo da XX secolo in quel tratto di storia, dove le donne erano considerate solo mogli, madri o, nel peggiore dei casi, streghe.

I due protagonisti maschili, Jonathan/Frank Randall e Jamie Fraser rappresentano due dei vertici del triangolo amoroso (tòpos narrativo che assicura sempre alti ascolti alle serie TV), che travalica spazio e tempo. I character più interessanti, e la valida prova d’attore che ne consegue, sono sicuramente quelli interpretati da Tobias Menzies: “Ciò che mi ha convinto a partecipare ai casting è stata proprio la presenza di questi due personaggi”, racconta Menzies a The List, “uno è il marito nel 1945 che è sposato a Claire, e poi il suo antenato Black Jack Randall che è il villain dell’opera. Perciò interpreto due personaggi piuttosto differenti. È stata sicuramente una delle cose che ha catturato il mio interesse quando mi sono approcciato al progetto, perché è qualcosa che viene proposto davvero raramente. Il vero piacere di quest’ultimo anno, o giù di lì, delle riprese è stato alternarmi tra queste due persone piuttosto diverse ma a volte anche abbastanza simili. È stata una sfida impegnativa ma eccitante”. Le lettrici venerano, letteralmente, il personaggio di Jamie Fraser, quindi interpretarlo per lo scozzese Sam Heughan è una bella responsabilità, come ha raccontato l’attore a Collider: “Non avevo una reale percezione di quanto fossero popolari questi libri fino a quando non ho presenziato alla proiezione privata di un piccolo film indipendente che ho fatto, e di punto in bianco, un paio di fans sono venute da me dicendomi «Oh, farai Outlander!» e avevano stampato delle t-shirts. Ed io pensavo «Ma come l’hanno scoperto?». Uso molto Twitter e i fan sono un grande supporto e così eccitati. Ci incoraggiano e il loro sostegno è stato incredibile. Hanno creato vari gruppi di fans e organizzato eventi. Ed è a livello internazionale”. Un’occasione, guardando la serie, anche per ammirare la selvaggia e affascinante Scozia, a tutto diritto uno dei protagonisti dello show. E perché no, anche per apprendere qualche rudimento di gaelico.