Mango. Il ricordo della carriera di un artista

Ieri ci è giunta la notizia della morte di Mango, avvenuta il 7 dicembre 2014 mentre si esibiva a Policoro, in provincia di Matera. Il cantante ha avuto un malore sul palco, mentre intonava la più conosciuta delle sue canzoni, Oro.

Pino Mango nasce il 6 novembre del 1954 a Lagonegro (Basilicata). Già dall’età di 7 anni aveva iniziato ad interessarsi alla musica, suonando in diversi gruppi locali, dai generi più disparati. In seguito si iscrive alla facoltà di Sociologia dell’Università di Salerno. Nello stesso tempo inizia a scrivere testi.

Nel 1975 registra a Roma l’album La mia ragazza è un gran caldo che attira l’attenzione di Patty Pravo e Mia Martini, le quali inseriranno nei loro album canzoni di Mango.

Nel 1979 esce l’album Arlecchino prodotto insieme al fratello Armando.

Nel 1984 Mango presenta un provino alla Fornit Cera, un pezzo scritto dal fratello Armando, Mama Woodoo, che era piaciuto tantissimo a Mara Maionchi e che verrà riscritto ufficialmente da Mogol (il quale aveva fatto la corte al cantante proprio nel momento in cui Mango aveva deciso di lasciare tutto e tornare agli studi accademici), e diventerà uno dei pezzi più amati del cantante, quello con cui ci ha lasciato due giorni fa, Oro.

Mango si è affermato anche “dietro le quinte”: ha scritto per Loredana Bertè, Loretta Goggi. Sempre negli anni ’80 partecipa più volte al Festival di Sanremo, sia come cantante che come autore. Nel 1985 vince il premio della critica con Il viaggio.

Proprio dell’album Adesso la canzone più importante è Bella d’estate, scritta con Lucio Dalla.

L’album del 1997, prodotto dalla Fornit, Credo che vanta collaborazioni come quella di Mel Gaynor (Simple Minds) e David Rhodes (chitarrista di Peter Gabriel).

Un nuovo successo è La rondine del 2002, contenuta nell’album Disincanto.

Notevole il lavoro più recente del cantante lucano, l’intero album L’amore è invisibile che contiene reinterpretazioni di pezzi di De Andrè, U2, Pino Daniele, Lucio Battisti e David Bowie e altri ancora.

Ivan Graziani disse che un chitarrista dovrebbe andarsene proprio mentre si sta esibendo sul palco, è proprio così che se n’è andato Mango, si è accasciato a terra, davanti al suo pubblico, facendo quello che ha fatto per tutta la sua vita. Non importa il modo in cui avviene, ma la morte merita comunque un momento di rispetto. Ci tengo a sottolineare che diffondere il video degli ultimi momenti del cantante è, a mio parere, una mossa indelicata che sia stata eseguita dal singolo o da varie testate giornalistiche che ha sperimentato diversi generi negli anni, che ha amato profondamente la sua terra, il Sud, così come si intuisce facilmente dalla sua canzone Mediterraneo.

“Un uomo umile e brillante”, così è stato descritto da tanti suoi colleghi, “delicato come le sue canzoni”.

Grazia Pacileo

Nata alla fine degli anni ’80 a Catanzaro, vive ora a Pisa dove studia Lettere moderne. Ha collaborato a una web radio, conducendo un programma e scrivendo recensioni musicali. Appassionata di libri e di film in bianco e nero, ma soprattutto divoratrice di musica in cuffia e dal vivo.