L’importanza di chiamarsi Taylor Swift

taylor swift

Esiste qualcuno che non ha mai sentito parlare di Taylor Swift? Se la risposta è affermativa, questo qualcuno non naviga su Internet da molti, molti anni. Taylor Swift è ovunque! Basta cercarne il nome su Google per ritrovarsi davanti a una carrellata di notizie e immagini sulla cantante, che vanta anche una lunga e dettagliata pagina su Wikipedia, cosa che artisti più famosi di lei non hanno ancora.

Com’è nato questo fenomeno pop tutto americano? Partiamo dall’inizio.

Classe 1989, la Swift ha pubblicato il suo primo album nel 2006, all’età di diciassette anni. L’album omonimo resterà in classifica negli USA per 275 settimane. Da lì in poi è stato un crescendo di successi. Ma cos’è che ha reso questa ragazza una celebrità? È l’antitesi delle star a cui siamo abituati. Tralasciando la bravura musicale, solitamente un artista pop viene notato in base alla sua esuberanza, all’ostentazione di qualcosa, a un gossip scabroso. Niente di tutto ciò. Taylor Swift è dipinta come una ragazza semplice, elegante, con parecchie love story alle spalle, ma nulla che sia andato oltre i limiti della sociale decenza. Quindi perché se ne parla tanto? Perché è anche una ragazza intelligente che ha capito come muoversi nella giungla della popolarità.

Prima di tutto, come ogni ragazza della nuova generazione, la Swift sa usare i social e ne capisce la potenza mediatica. Non per niente il suo profilo Instagram è tra i più visitati e seguiti di sempre. E che sia spontaneo o meno, le sue canzoni sono diventate i capitoli di una sua autobiografia musicale: le sue storie sentimentali sono raccontate nei suoi testi, e questo è un buon modo di tenere alta l’attenzione dei fan e dei “gossippari” in attesa delle prossime puntate.

Come se non bastasse, Taylor Swift è una donna che combatte per la sua arte. Tempo fa si è schierata contro Spotify, rendendo il suo repertorio non disponibile nella libreria streaming, per protestare contro il magro compenso che gli artisti ne ricavano. Dopo Spotify, si è passati al colosso di Cupertino. Qualche mese fa infatti, la cantante ha scritto una lunga lettera alla Apple per lamentarsi del servizio Apple Music. Nel periodo di prova gratuito, gli artisti compresi nel catalogo musicale non avrebbero ricevuto alcun guadagno. Questa cosa ha fatto indignare la bella Taylor che ha deciso di rendere pubblica la sua indignazione pubblicando la lettera sul suo Tumbrl.

Taylor Swift è virale. È un brand. Bella, affascinante ma non volgare, raffinata, con quel look un po’ retro che la rende ancora più diva, sempre circondata dalla sua girl squad formata da donne famose e altrettanto belle come Cara Delevingne, Selena Gomez, Karlie Kloss, o dal fidanzato del momento (in carica c’è il cantante Calvin Harris), la Swift sembra quasi una creatura mitica, chiusa in una bolla di sapone a vivere una fiaba irraggiungibile per noi altri poveri mortali.

Si noti che ancora non si è parlato della sua carriera musicale o della sua bravura. Non per sminuirla, ma davanti a un personaggio del genere la musica sembra quasi passare in secondo piano. Ogni giorno se ne sentono diverse sul conto della cantante, e quasi nessuna delle notizie parla del suo lavoro, come ad esempio quella sull’assicurazione fatta alle gambe per 40 milioni di dollari, o la recente classifica di Forbes in cui la Swift appare tra le star più pagate al mondo. Un sacco di pubblicità e pettegolezzi, insomma.

Eppure la sua musica non deve essere così male. Con sei album all’attivo, la venticinquenne intraprendente ha dato il via al 1989 World Tour, per promuovere in giro per il mondo il suo ultimo album. Il tour prevede moltissime date e davvero moltissimi ospiti, e non semplici amici, ma star del calibro di Joan Baez, Steven Tyler degli Aerosmith, St. Vincent, Beck, Mick Jagger, e ancora tanti altri.

C’è qualcosa che Taylor Swift non sa fare? Probabilmente no, e per quanto possiate pensare male delle sue canzoni, un po’ melense, ammettiamolo, certo non si può pensare male del suo modo di pubblicizzarsi e condurre i suoi affari.

Chi non vorrebbe essere Taylor Swift?

Grazia Pacileo

Nata alla fine degli anni ’80 a Catanzaro, vive ora a Pisa dove studia Lettere moderne. Ha collaborato a una web radio, conducendo un programma e scrivendo recensioni musicali. Appassionata di libri e di film in bianco e nero, ma soprattutto divoratrice di musica in cuffia e dal vivo.