“La scuola cattolica” di Edoardo Albinati vince il Premio Strega 2016

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Se quello di Albinati sarà un libro destinato a lasciare il segno, non ci è dato saperlo. Quello che sappiamo è che La scuola cattolica è, fin dalla proclamazione della cinquina, il favorito a vincere il premio Strega. E così è stato. Con i suoi 143 voti, Albinati si aggiudica il riconoscimento. Rimanendo così inalterata la classifica della cinquina.

Lunghe le vicende editoriali di quello che è definito da alcuni il «romanzo epocale per la letteratura italiana contemporanea», per dimensione – La scuola cattolica è entrato nella classifica dei romanzi italiani più lunghi – e per qualità. Lo stesso autore non si aspettava di diventare cosi prolisso: « Sapevo dall’inizio che sarebbe stato lungo, ma lo immaginavo sulle 500-600 pagine, non certo di queste dimensioni». Una stesura durata quasi dieci anni, con diverse crisi nel mezzo, costituisce il prologo di un romanzo di oltre mille pagine. Per l’esattezza 1294 pagine di ricordi di un uomo che ha vissuto la Roma degli anni Settanta, scenario di quello che è stato uno dei delitti più atroci del tempo.

Albinati ricorda il Massacro del Circeo. Non per dovere di cronaca o per ispirazione letteraria. Ma perché, in qualche modo, è stato vicino a uno dei protagonisti del fatto, in quanto compagno di scuola di Andrea Ghira, uno dei ragazzi che seviziarono Rosaria Lopez e Donatella Colasanti nel 1975.

Nonostante il delitto non sia il fulcro del romanzo – non trattandosi di un giallo e che, propriamente un romanzo non è – sembra che Albinati lo utilizzi come espediente per raccontare la Roma di quegli anni. Il maschilismo di una Roma borghese, per bene, cattolica. La società benpensante, che vive seguendo precisi precetti morali e, talvolta, amorali. Nell’intimo sgretolata e sporcata dal peccato. Dice l’autore in un’intervista al Post: « Il Circeo occupa un decimo del libro, però forse lo occupa tutto, non so, si scioglie nelle storie degli altri, in quell’ambiente preciso» . Come racconta Albinati, comincia a concepire La scuola cattolica nel 2005, quando emerge che Angelo Izzo, uno dei rei del massacro del Circeo, ha commesso altri due omicidi: « Per me è stata una chiamata. Mi sono detto che quella storia che avevo sepolto riemergeva dalle nebbie, che doveva essere scritta e che dovevo farlo io».

A distanza di trent’anni, Albinati ha sentito il dovere di « raccontare quella scuola, quell’ambiente, quel particolare modo di essere ragazzo che per me rappresentava l’ultimo sprazzo di una società tradizionale che stava scomparendo ». E lo fa dimostrando, come dichiara lui stesso, che «sotto la superficie del decoro stanno crimini e miserie». E il risultato è una sorta di romanzo, in equilibro tra il momoir e la biografia di un preciso spaccato della società degli anni Settanta, La scuola cattolica.

Edoardo Albinati (Roma, 11 ottobre 1956) è uno scrittore e traduttore italiano. Vive a Roma dove dal 1994 svolge attività di insegnamento all’interno del penitenziario di Rebibbia. Ha tradotto testi di autori inglesi e americani tra cui: Vladimir Nabokov, Ambrose Bierce, Robert Louis Stevenson, John Ashbery e La tempesta di William Shakespeare. Dal suo libro Orti di guerra sono stati tratti venti episodi realizzati da Radiotre Rai (1997) con musiche di Fabrizio De Rossi Re (nell’edizione Fandango 2007). Con lo stesso musicista ha realizzato il cd Folgorazione (Contempo, 2005). Dal romanzo Il polacco lavatore di vetri il regista Peter Del Monte ha tratto il film La ballata del lavavetri presentato al Festival del Cinema di Venezia 1998. Nel 2002 ha lavorato presso l’Alto Commissariato ONU per i Rifugiati in Afghanistan e nel 2004 ha partecipato a una missione dell’UNHCR in Ciad, pubblicando reportages sul Corriere della Sera, The Washington Post e La Repubblica.

Federica Colantoni

Federica Colantoni nasce a Milano nel 1989. Laureata in Sociologia all’Università Cattolica nel 2013, pochi mesi dopo inizia il percorso di formazione in ambito editoriale frequentando due corsi di editing. Da dicembre 2014 collabora con la rivista online Cultora della quale diventa caporedattrice. Parallelamente pubblica un articolo per il quotidiano online 2duerighe e due recensioni per la rivista bimestrale di cultura e costume La stanza di Virginia.