Il segreto del successo delle librerie indipendenti

librerie indipendenti

Già nei primi anni del 2000 era stato previsto che le librerie indipendenti di tutta l’America avrebbero subito una grande crisi che avrebbe portato alla loro sparizione. Ed infatti, per un certo periodo sembrava che non ci fosse più alcuna speranza, tanto che tra il 2000 e il 2007 più di 1000 librerie furono costrette a chiudere i battenti.

Ma poi inaspettatamente tutto cambiò. Tra il 2009 e il 2014 il numero di questi “indie bookstores” è aumentato del 27% e ora godono di un grande successo grazie alla collaborazione di tutte le persone che le sostengono e che le frequentano per comprare libri. E non solo! Tutto il segreto del loro successo sta infatti in queste parole chiavi: fare esperienza, costruire una comunità e comunicare.

Offrire ai propri clienti “un’esperienza unica”.

Volevo assolutamente offrire ai clienti un’esperienza. Stavo pensando che la gente non verrà qui solo per comprare libri, perché ormai si possono comprare anche su Amazon” dice Josh Spencer, proprietario di The Last Bookstore a Los Angeles.

Lo shopping è certamente una vera e propria esperienza, che diventa ancora più bella se si aggiunge quel po’ di stile architettonico che può rendere una semplice libreria un posto speciale. Come? Costruendo un tunnel fatto unicamente di libri, per esempio. In queste librerie si può vivere un’esperienza unica che non è possibile ricreare online, su siti come Amazon. Ed è proprio per questo che una libreria come The Last Bookstore diventa un luogo in cui la gente non va solo per trovare il libro di cui ha bisogno, ma anche per il semplice gusto di visitarla e viverla appieno.

L’approccio con gli altri lettori.

È sicuramente risaputo che una persona in carne ed ossa è in grado di consigliare un libro ad un’altra persona in un modo che Amazon nemmeno si sogna. Infatti, come dice l’autore di Colpa delle stelle, John Green, “non puoi inventare un algoritmo che consigli i libri così bene come lo sa fare soltanto un libraio. È questa l’arma segreta della libreria – cioè che non esiste alcun algoritmo che possa capire i lettori, come soltanto un lettore è capace di capire altri lettori”.

Costruire una comunità attraverso la comunicazione.

Letture , eventi per bambini e discussioni di gruppo: queste sono le cose che rendono le librerie americane luoghi non solo dove comprare libri ma anche dove poter dialogare e scambiare le proprie idee, insomma un vero e proprio luogo di incontro per gente di ogni età.

Ogni libreria ha il proprio motivo per cui sopravvivere − dice Andrew Uger proprietario della BookCourt a Brooklyn − Ogni libreria ha un modo diverso di gestire le cose. Una cosa per cui noi siamo davvero grati è che c’è una comunità che ci vuole qui e che fa tutto il possibile per farci rimanere qui”.

Redazione

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