I libri da leggere nel mese di agosto

Tre titoli interessanti accanto al mio ombrellone, spiaggia di Salivoli, zona Piombino, un mare proletario e post siderurgico che sarebbe piaciuto tanto a Pasolini. A tal proposito mi leggo Sergio Anelli (apprezzai molto una sua ricostruzione romanzata del delitto Pasolini) che esce per Aragno con Un amore trascorso (Euro 13 – pag. 150), ideando la singolare storia d’amore di due intellettuali sessantottini alle prese con testi inediti di Calvino, Pasolini e Grass. Ho apprezzato soprattutto il finto inedito pasoliniano, le conclusioni su un mondo dominato dal pensiero unico per produrre, comunicare e pensare, ma anche il tema del progresso ingannevole che annulla le classi sociali. Non meno interessanti i testi scritti a imitazione di Grass e Calvino, così come è ben costruita la storia dal finale pasoliniano che fa assaporare la caduta degli ideali e lo svanire di un amore. Bravo Anelli e bene Aragno, editore coraggioso che sceglie testi interessanti, controcorrente in un mercato pervaso da sfumature di grigio e altri indefinibili colori tendenti al marrone.

Se amate il calcio, consiglio Ho scoperto Del Piero di Alberto Facchinetti, storia romanzata del talent-scout Alberto Scaltamburro, edito da Edizioni inContropiede (Pag. 150 – Euro 15,50), un giovane editore che pubblica narrativa sportiva. In appendice c’è persino l’agendina manoscritta di Scaltamburro, mentre il libro è impreziosito da una prefazione del famoso calciatore che riconosce i meriti dello scopritore in un campetto di provincia. Sembra di rivedere Ultimo minuto di Pupi Avati.

Termino con Mario Bonanno che pubblica La musica è finita – Quello che resta della canzone d’autore (Pag. 240 – Euro 15) per Stampa Alternativa di Marcello Baraghini, una raccolta di interviste rilasciate nel tempo da alcuni cantautori italiani: Franco Battiato, Angelo Branduardi, Massimo Bubola, Mario Castelnuovo, Edoardo De Angelis, Eugenio Finardi, Mimmo Locasciulli, Claudio Lolli, Gianfranco Manfredi, Enrico Ruggeri e Roberto Vecchioni. Il lavoro contiene testi inediti sulla canzone d’autore, da Gaber a Jannacci, passando per Dalla e Venditti. Un’introduzione che condivido in pieno, come se l’avessi scritta, al punto di farmi sentire vicino Bonanno come un fratello spirituale. A canzoni non si faranno rivoluzioni, ma si fa poesia, o almeno un nuovo genere di letteratura, come dice Vecchioni, che non prescinde dalla musica, ma che non può fare a meno di parole poetiche. Pensiamo per un attimo a quel che era la canzone italiana prima dell’avvento dei cantautori: Mamma, Profumo e balocchi, Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte… Converrete che La guerra di Piero, La canzone di Marinella e Rimmel possono vantare testi di ben altro spessore. Bonanno tenta di spiegare il fenomeno e afferma – con grande sincerità – che a lui della musica interessa poco, quel che conta sono le parole. Controcorrente, chiaro. Ma condivido in pieno.

Gordiano Lupi

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Gordiano Lupi

Gordiano Lupi

Nel 1996 si è laureato in Giurisprudenza all’Università di Pisa. Nel 1999 ha fondato, insieme a Maurizio Maggioni e Andrea Panerini, la casa editrice Il Foglio Letterario. Esperto di cultura cubana, nel 2000 ha cominciato a tradurre i romanzi di Alejandro Torreguitart Ruiz, successivamente nel 2009 ha cominciato a tradurre il blog di Yoani Sánchez, alcune opere di Félix Luís Viera (La patria è un’arancia), José Martì (Le fiabe de L’età d’oro, alcune poesie), Heberto Padilla (Fuori dal gioco), Virgilio Piñera (racconti da Cuentos completos e le poesie de Il peso di un’isola), Guillermo Cabrera Infante (La ninfa incostante). La sua attività giornalistica vede collaborazioni con le testate La Stampa, Futuro Europa e il Corriere Nazionale. L’altra sua attività è nel campo del cinema italiano. Ha scritto opere divulgative dedicate a personaggi del nostro panorama culturale come Federico Fellini, Joe d’Amato, Lucio Fulci, Ruggero Deodato, Tinto Brass, Enzo G. Castellari, così come divi e dive quali Tomas Milian, Gloria Guida ed Edwige Fenech. Dai suoi racconti Cappuccetto Rosso, Il prete e Gli scacchi della vita, il regista pugliese Stefano Simone ha tratto i lungometraggi Cappuccetto Rosso, Unfacebook e Gli scacchi della vita.