I 10 migliori romanzi gotici

di Federica Colantoni, in Letteratura, Libri, del 31 Ott 2015, 10:02

Il grande pregio della narrativa gotica, fin dai suoi esordi, è quello di lasciare nell’animo del lettore una parvenza di inquietudine senza che sfoci nel terrore adrenalinico tipico dell’horror puro. Il fantasma e il vampiro, sebbene il lettore sia consapevole della loro finzione, assumono, per la durata del racconto, un che di reale.
Abbiamo cercato di stilare una classifica, non esaustiva, dei romanzi che col tempo hanno saputo lasciare un segno particolare nella narrativa di genere.

10. Intervista col vampiro (1976), Anne Rice

Louis de Pointe du Lac racconta al giornalista Daniel Molloy la storia di come, alla fine del Settecento, divenne un vampiro dopo il suicidio del fratello, quando per lui non vi era futuro se non la morte.
Il vampiro di Anne Rice non vive nell’ombra, anzi si racconta a un giornalista nella speranza che questi creda alla sua storia. Rispetto al tradizionale Dracula, il cui fascino ha un che di inquietante e oscuro, i vampiri moderni di Anne Rice sono caratterizzati da una forte sensualità e da una bellezza senza tempo. Così saranno tutti i vampiri della letteratura contemporanea.

9. Il castello di Otranto (1764), Horace Walpole

Il primo romanzo gotico, quello che getta le basi per i successivi, Il castello di Otranto ha tutto: una maledizione, un castello, un amore che richiama la tradizione cavalleresca, e un fascino grottesco. Sicuramente i successori di Walpole sono stati in grado di esaltare nei propri romanzi le caratteristiche da lui anticipate inserendosi nella narrativa gotica con maggior vigore, ma all’autore il merito di aver creato un racconto leggero solo in apparenza, pieno di assurdità e, al contempo, dal carattere noir.

8. I misteri di Udolpho (1794), Ann Radcliffe

1584. La giovane Emily St. Aubert , ormai orfana, è costretta a vivere a Tolosa con la zia Madame Cheron che, in un momento di debolezza, sposa l’italiano Montoni. Una decisione azzardata, che costringerà Emily e Madame Cheron a trasferirsi nell’oscuro castello di Udolpho, dove la zia pagherà cara la sua avventatezza.
Comunemente considerato l’archetipo della narrativa gotica, I misteri di Udolpho influenzerà molti degli autori che seguiranno, inclusa una giovane Jane Austen che lo citerà spesso ne L’abbazia di Northanger come libro prediletto di Catherine Morland.

7. Bellefleur (1980), Joyce Carol Oates

È il primo romanzo della saga gotica, che continua con A Bloodsmoor Romance, Mysteries of Winterthurn, My Heart Laid Bare, The Accursed. Sette generazioni della famiglia Bellefleur sono riunite nella stessa dimora. Gideon Bellefleur, la moglie Leah, i loro tre figli dalle particolari doti psichiche sono l’epicentro della narrazione che riprende il costrutto classico della famiglia soprannaturale affiancandolo a elementi tipici dell’era moderna. In questo romanzo che racchiude i temi del tempo e dell’eternità, la Oates racconta la mutevolezza del mondo.

6. Ghost story (1979), Peter Straub

Nello stato di New York, quattro uomini si riuniscono per raccontarsi storie di fantasmi, ma un fatto accaduto cinquant’anni prima sta per ritorcersi contro di loro. Intanto un uomo tiene in ostaggio una bambina, in un motel della Florida, ma non è una bambina come tante.
Il confine tra il gotico e l’horror è labile. Il romanzo di Straub è considerato da Stephen King uno dei migliori romanzi gotici moderni del XX secolo, che − come spiega Edoardo Nesi nell’introduzione dell’edizione Bompiani − “ oltre al tema fondamentale del Fantasma raccoglie in sé gran parte del repertorio dell’orrore:la possessione diabolica e il vampirismo e gli animali mutilati e i morti viventi e la mostruosità e una delle più singolari e terrificanti licantropie mai viste”.

5. Il richiamo di Cthulhu (1928), Howard Phillips Lovecraft

cthulhu

Uno dei racconti chiave dell’opera più famosa di Lovecraft, Il ciclo di Cthulhu, racconta di un mostro dalle fattezze simili a una piovra, a un drago e a un essere umano, raffigurato in una scultura dall’artista Wilcox dopo che lo vide in uno dei suoi incubi peggiori. Si scoprirà che chiunque abbia sognato la creatura è destinato alla pazzia…
Lovecraft è complesso da classificare. A suo tempo non molto apprezzato dai contemporanei, ottiene oggi una rivalsa essendo considerato, insieme a Edgar Allan Poe, uno dei maggiori esponenti del terrore e pioniere di un genere che mescola elementi cosmici, fantasy e fantascientifici.

4. Melmoth l’Errante (1820), Charles Robert Maturin

Inizia tutto da un patto con il Diavolo per ottenere il prolungamento della vita. Come ogni patto sinistro che si rispetti, Melmoth deve trovare qualcuno che condivida la sua sorte se vuole evitare la dannazione eterna. Vagherà per secoli con questo scopo, ma scoprirà che la sua è una missione difficile da compiere.
L’opera di Maturin fu fonte di ispirazione per Balzac, che si prese la libertà di scrivere un seguito, Melmoth Riconciliato, e accolse critiche positive ovunque a suo tempo fino ad arrivare a noi. “In Frankenstein e Melmoth l’Errante, l’orgia romantica raggiunse il suo culmine”, con queste parole Walter Raleigh, studioso della letteratura inglese, lo affianca a un altro dei capolavori della letteratura.

3. Il vampiro (1819), John William Polidori

Il racconto di Polidori prende forma nello stesso contesto di Frankenstein, durante una riunione di alcuni amici (tra cui Lord Byron e i futuri coniugi Shelley) che si incontrano a Villa Diodati in una notte tempestosa per mettersi alla prova in una sfida di racconti terrificanti. La genesi editoriale dell’opera è forse più interessante dell’opera stessa, tra conferme e smentite sul suo autore; tuttavia Lord Ruthven è l’archetipo del vampiro per eccellenza, e Polidori ha il merito di prendere spunto da un frammento di Lord Byron per creare un modello che ispirerà tutta la narrativa “vampiresca” che seguirà.

2. Frankenstein (1818), Mary Shelley

Victor Frankenstein, abile scienziato, fin da giovane è ammaliato dalla potenza dei fenomeni naturali. Questa sua predilezione lo porta a studiare filosofia naturale all’università di Ingolstadt, in Germania. Sconvolto dalla morte prematura della madre, Frankenstein è ossessionato dalla creazione di un essere superiore all’uomo, per intelligenza e longevità. Vi riesce, ma combatterà fino alla morte contro la sua creatura.
Il romanzo della Shelley rientra nella tipica narrazione romantica, dove il sentimento di fascino e timore verso la maestosità della natura pervade i personaggi e i lettori, ma evolve il gotico a un altro livello inserendo componenti filosofiche e fantascientifiche che lo rendono sempre attuale.

1. Dracula (1897), Bram Stoker

Il vampiro di Stoker, pur mantenendo il fascino che contraddistingue la sua razza, ha un che di esotico. È uno straniero in terra straniera, che racchiunde in sé tutti gli stereotipi negativi e al contempo è carico di simbolismo. Dracula è il simbolo della lotta tra Bene e Male, ma non sempre i confini di questi luoghi sono netti.
È forse l’ultimo romanzo gotico classico di un certo spessore, che rispecchi i canoni della tradizione horror pur avendo uno stile unico e intramontabile che l’ha portato a noi.

Federica Colantoni

Federica Colantoni nasce a Milano nel 1989. Laureata in Sociologia all’Università Cattolica nel 2013, pochi mesi dopo inizia il percorso di formazione in ambito editoriale frequentando due corsi di editing. Da dicembre 2014 collabora con la rivista online Cultora della quale diventa caporedattrice. Parallelamente pubblica un articolo per il quotidiano online 2duerighe e due recensioni per la rivista bimestrale di cultura e costume La stanza di Virginia.