Gran Galà con le Stelle di New York: cronaca di un successo annunciato

Gran Galà con le Stelle di New York

Connubio perfetto tra classico e moderno, capace di regalare al pubblico capitolino uno spaccato di bella danza d’autore che arriva direttamente dalla Grande Mela. Stiamo parlando del Gran Galà di Danza con le Stelle di New York che, andato in scena domenica 8 marzo sul palco della Sala Santa Cecilia, presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma, ha offerto un assaggio della straordinaria realtà tersicorea chiamata New York City Ballet. L’evento, curato da Daniele Cipriani, ha esibito in scena alcuni dei migliori astri della danza attualmente in circolazione: Ashley Bouder, Joaquin De Luz, Emilie Gerrity, Joseph Gordon, Spartak Hoxha, Alexa Maxwell, Amar Ramasar, Andrew Veyette, Indiana Woodward.

Vista la carrellata di stelle venute dall’ovest il programma del Gran Galà con le Stelle di New York non poteva che essere altrettanto stellare: i danzatori, infatti, si sono susseguiti in scena rendendo omaggio ai padri della grande compagnia americana, ritenuti i giganti della coreografia del Novecento George Balanchine e Jerobe Robbins. Proprio alla coreografia “Other Dances” di Jerobe Robbins è stata affidata l’apertura della serata, impreziosita dalle note di Frédéric Chopin eseguite sul palco da Enrica Ruggiero, impegnata al pianoforte. Protagonista una coppia di fuoriclasse Ashley Bouder e Joaquin De Luz che ha dato vita a una performance dinamica ed elegante, capace di realizzare un movimento morbido, cifra distintiva di un insegnamento della danza di matrice americana. Freschezza, forza e ironia hanno confezionato il tutto regalando al pubblico un esempio di innocente romanticismo, mai smielato, dal tono prettamente giocoso.

Prima di passare ad un classico del repertorio, il Pas De Deux Il Cigno Bianco, tratto da “Il Lago dei Cigni”, coreografato da Lev Ivanov su musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij, e interpretato per l’occasione da Emilie Gerrity e Andrew Veyette, il programma ha proposto un brano del repertorio classico danese, “Infiorata a Genzano”, del coreografo August Bournonville su musica di Edvard Helsted. Interpreti Spartak Hoxha e Alexa Maxwell che hanno dato prova di un gesto coreografico pulito e sicuro che non teme virtuosismi, stupendo il pubblico con il loro grande controllo, evidenziato specialmente nell’esecuzione delle batterie di salti.

È poi stata la volta di “Five Variations On A Theme” coreografato da David Fernandez su musica di Johann Sebastian Bach e danzato da uno strepitoso Joaquin De Luz. Sicuramente uno dei momenti più belli della serata, un vero fiore all’occhiello che ha letteralmente lasciato a bocca aperta il pubblico per la padronanza, la consapevolezza e la tecnica dimostrate nell’assolo dal danzatore. Nessuna incertezza neanche di fronte a ripetute serie di pirouettes e tour en l’air che strappano applausi a scena aperta, senza per questo offuscare, con un tripudio del virtuosismo, una presenza scenica magnetica che sorprende, tra l’altro, per stile ed espressività.

Altro omaggio al repertorio classico russo è poi stato quello di “Tschaikovsky Pas De Deux”, musicato da Pëtr Il’ič Čajkovskij, su coreografia del grande George Balanchine. È toccato in questo caso a Joseph Gordon e Indiana Woodw cimentarsi, egregiamente, nelle diverse code di repertorio che, qualora ce ne fossero stati dubbi, confermano una forte tecnica classica sfoggiata dai danzatori.

Infine si chiude in bellezza con il gran finale: “Who Cares?”, capolavoro creato da Balanchine su una carrellata di canzoni dei fratelli Gershwin, dai chiari richiami al mondo di Broadway. Qui non ce n’è davvero per nessuno, i ballerini del New York City Ballet giocano in casa! Quella a cui si assiste è una favola moderna che danza sulle note di una musicalità ritmata e swingata. Il movimento improvvisamente perde il “rigore” tipico delle variazioni di repertorio per divenire più ballato, più respirato quasi fosse esso stesso abbagliato dalle luci e dalle paillettes di una Broadway che seduce e intrattiene grazie alla sua spettacolarità intrinseca.

Non c’è che dire un’ennesima serata all’insegna della grande danza targata Daniele Cipriani Entertainment che, in occasione del giorno dedicato alla festa di tutte le donne, non dimentica di sostenere un’importante campagna, unendosi a WeWorld per dire “Basta!” alla violenza contro le donne.

Francesca Pantaleo

Tribuna Italia

Tribuna Italia

Tribuna Italia è un giornale online pensato e scritto esclusivamente da ragazzi di età compresa tra i 18 e i 30 anni, con un’unica grande passione in comune: il giornalismo. Quello che rende unico nel suo genere questa testata è sicuramente il taglio disincantato dei suoi editoriali, la freschezza delle idee e la purezza delle opinioni giornalistiche. Il nostro quotidiano offre agli amanti dell’informazione la possibilità di dare libero sfogo alle proprie ragionate concezioni, raccontando il mondo visto con gli occhi dei giovani. Tutto senza filtri, seguendo un’unica regola inderogabile: l’attendibilità delle fonti.