E-mail, da mezzo di comunicazione professionale a spam. Come gestirle?

di Roberto Leone, in Media, New media, del 12 Dic 2015, 12:36

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Chiunque ha un contatto e-mail. Anche voi che state leggendo questo articolo avete un contatto e-mail, a meno che non siate andati a cercarlo direttamente dal motore da ricerca. Un contatto email serve per accedere ad ogni servizio sulla rete, Facebook e Twitter in primis, quindi è oggigiorno impensabile farne a meno. Magari è quello stesso account che usate quando siete ad una fiera o ad una manifestazione e vi fermate ad uno stand per avere qualcosa gratuitamente in cambio della vostra casella di posta elettronica. Voi avete avuto qualcosa che magari non vi serve veramente, ma che avete voluto solo perché era gratis, mentre l’azienda ha generato un contatto in modo facile e veloce. A quella casella di posta elettronica, infatti, arriveranno tanti bei messaggini.

Se avete sincronizzato il vostro account sullo smartphone e avete impostato il tutto facendo in modo che vi arrivino le notifiche ad ogni mail, potrebbe essere grave perché verrete invasi da fastidiosissimi bip che si sommano a quelli delle varie applicazioni di messaggistica quali Messenger e WhatsApp (che svolgono più o meno la stessa funzione dell’email). Se invece non l’avete fatto, quando accederete di nuovo al vostro account potreste trovarvi con molti messaggi da leggere, forse centinaia.

Questo perché la mail è ancora lo strumento preferito delle aziende per comunicare direttamente con il consumatore. Prendete ad esempio Amazon: se avete mai fatto un acquisto sulla piattaforma di Bezos, sicuramente ricevete una mail con i consigli per gli acquisti almeno una volta a settimana.

Se siete dei semplici utenti, questo non è certo il tarlo che non vi fa dormire la sera. Ma se gestite un’impresa e le e-mail vi sono fondamentali per lavorare, perché magari lì vi arrivano curricula o richieste di collaborazione, allora forse dovete usare degli strumenti che vi possono facilitare il lavoro. Come Slack, per esempio, uno strumento di messaggistica a basso costo, se non addirittura gratuito per le piccole imprese, che funge anche da servizio cloud, permettendo la condivisione di documenti per ogni progetto di lavoro che gestite e di condividerlo con i vostri collaboratori.

Ma basta? Se pensiamo a quante e-mail oggi vengono mandate, per motivi di lavoro e non, che si sommano agli SMS, ai messaggi di Facebook e WhatsApp, Twitter e ora anche Instagram, ci troviamo di fronte ad un abuso di uno strumento che è utilissimo ma si può rivelare anche una grande fonte di disturbo.

Non è che si stava meglio quando si stava peggio, quando c’erano solo il telefono e il fax? Sicuramente no, ma sarebbe utile saper sfruttare coscienziosamente tutti gli strumenti che la tecnologia ci mette a disposizione.

Roberto Leone

Laureato in Storia con tesi dal titolo “Le Quattro Giornate di Napoli. Una discussione” all’Università di Napoli “Federico II”. Co-fondatore del blog letterario “Storici&Salottiere”, redattore della sezione Storia della testata on-line “La Cooltura” da marzo 2015, collabora con “Cultora” da settembre 2015. Da dicembre 2015 è caporedattore di Terre di Campania. Appassionato di scrittura, è attualmente laureando in Scienze Storiche.