ArT in PiLls: la campagna fiamminga secondo Pieter Paul Rubens

Dopo Rembrant vorrei rimanere ancora nella pittura dell’Europa del Nord, in particolare vi vorrei parlare di un artista del quale, ma non era l’unico, da liceale mi divertivo ad italianizzare il nome in Pietro Paolo Rubino. Chi è? Pieter Paul Rubens, uno dei più importanti artisti della pittura fiamminga del Seicento. Di lui si ricordano i ritratti della nobiltà del suo tempo, i dipinti religiosi o a tema mitologico, caratterizzati da quelle figure dalla anatomie compatte, ben tornite, ma di una consistenza carnale e morbida. In realtà, il dipinto del quale vi voglio raccontare è un paesaggio, un altro genere che Rubens trattò parecchio durante la sua produzione carriera pittorica. Il quadro in questione è Paesaggio autunnale con il castello di Steen, una tela che il vestfaliano (era nato in Vestfalia, una regione della Germania) realizzò nel 1635, poco dopo l’acquisto del castello di Steen, a sud di Anversa, dove il pittore trascorse i suoi ultimi cinque anni di vita e dove potenziò il numero di dipinti che avevano come soggetto il paesaggio. Il quadro scelto è la rappresentazione di un veduta della sua residenza di campagna dal quale emerge, ad una prima osservazione, una grande cura e passione per la definizione di ogni singolo dettaglio che lo compone.

La tela, oggi conservata alla National Gallery di Londra, è frazionabile in due parti da una linea obliqua, che parte dall’altro a sinistra dove si trova il castello, e arriva in basso a destra. A sinistra, sullo sfondo, tra le piante dall’alto ed esile fusto, munite da una verde chioma rigogliosa, il cui fogliame assume una consistenza direi un po’ spumosa, notiamo un castello in pietra, dipinto in modo tale da farlo sembrare una umile casa, nella quale l’intimità e il senso della famiglia erano i valori principali che l’artista voleva trasmettere all’osservatore. Nella realtà il castello, ancora oggi presente, è molto più grande e imponente di quello che compare nella tela. Quasi in primo piano, sempre a sinistra, si nota un carro trainato da cavalli. Il mezzo è molto carico. Su di esso si vedono un uomo e una donna – due contadini- che, con molta probabilità, si stanno recando al mercato per vendere i prodotti della terra che riempiono il carro stesso. Osservando bene il mezzo si ha come la sensazione che esso sia in movimento e che da un momento all’altro sia pronto ad uscire dalla scena dipinta. In primo piano, lì vicino, a riportare l’attenzione sul mondo circostante, si trova un altro contadino armato di fucile, accompagnato da un cane. L’uomo, pure lui con abiti che fanno comprendere le sue modeste origini, è accucciato e sta osservando con attenzione qualcosa, o qualcuno, che sta oltre gli arbusti e le sterpaglie che gli stanno davanti. Se seguiamo l’orientamento del volto del contadino cacciatore, notiamo che il suo sguardo è rivolto ad un gruppo di pernici che si stanno muovendo in libertà nella campagna di Steen.

Nella parte destra della tela, quello che domina è il paesaggio naturale. Nella fascia alta il brillante cielo azzurro si fa strada tra le nuvole bianche, a tratti dorate, grazie alla calda luce del sole. Tutto il resto è una veduta prospettica aerea, dove si scorge una sterminata e grandiosa campagna verde, ricca di campi, erba e alberi. Man mano che lo sguardo si allontana i colori perdono consistenza, diventando più delicati e rarefatti. Ad una prima impressione le cromie potrebbero sembrare slavate, ma questa perdita di compattezza del colore è tipica della visione aerea, che ha le tonalità in primo piano ben marcate ed evidenti, mentre quelle più lontane sono sfumate e virate tutte sull’azzurro e il verde. Nello sfondo, proprio dove c’è la linea di demarcazione dell’orizzonte tra cielo e terra, si intravedono le guglie di un edificio che fa pensare ad un riferimento alla città di Anversa, non molto lontana da Steen. L’attenzione per il dettaglio la si nota non solo dal fatto che l’artista definisca con tocchi e pennellate le foglie verdi e dai colori giallo-bruni, le radici contorte, i fiori bianchi, un uccellino in volo tra gli arbusti (in basso a destra) e i fili d’erba. La cura per il particolare la si nota anche a destra, dove Rubens, all’interno di una verdeggiante piana che vedete a metà della tela, ritrae un gruppo di donne ritratte nell’atto di mungere le mucche. Questo minuzia, unita ai contadini diretti al mercato, a quello a caccia e alla luce fresca e azzurrina, ci permetto di comprendere che il pittore dipinse la campagna di Steen alla mattina, quando la vita riprende dopo il riposo notturno. Il paesaggio autunnale con il castello di Steen è un interessante dipinto, non solo perché racconta con il colore e le forme il luogo dove Rubens viveva, ma permette a noi donne e uomini del presente di comprendere come era, e anche come si viveva, nel 1635, nella campagna del circostante Anversa.

Sir Pieter Paul Rubens nacque a Siegen nel 1577, e fu stato uno dei più importanti esponenti della pittura fiamminga. Studiò presso i maestri pittori Otto van Veen e Jan Brueghel il Vecchio. L’artista viaggiò molto da Anversa arrivò in Italia, dove lavorò per le corti italiane (si ricorda il ciclo pittorico dedicato ai De’ Medici) e tornò nella sua terra. Dopo la Controriforma cattolica (siamo attorno al 1612) il suo linguaggio pittorico classicheggiante divenne più eroico, con colori più freddi e anatomie più solide e scarne. I temi della sua pittura furono i miti classici, la religione, i ritratti della mobilità del Seicento e i paesaggi. R. morì ad Anversa il 30 maggio del 1640.