Addio DVD: lo streaming è il futuro

Ebbene sì: i DVD ormai hanno purtroppo fatto il loro tempo. A differenza delle VHS, durate tre decadi, poiché il massimo della tecnologia era rappresentato proprio da esse all’epoca (di fatto, se la registrazione di un qualsiasi programma tramite VHS era molto in voga e alquanto semplice, quella poco nota e poco usata tramite DVD è durata pochissimo tempo, per via anche della sua complessità), qualsiasi supporto fisico, che sia DVD, CD o anche Blu-Ray, molto presto, secondo le statistiche, scomparirà del tutto.

La ragione? I servizi di streaming. Ormai infatti, la gran parte delle Smart TV più recenti racchiude in sé i più importanti e famosi servizi di visione online di film e serie televisive. Per non parlare poi del fatto che molte aziende, come Netflix, Sky e tante altre forniscono già da tempo servizi simili a costi irrisori.

Già, i costi: uno dei tanti punti ormai a sfavore dei supporti fisici sono proprio i prezzi proposti che, già a partire dal 2006, hanno causato un grave calo nelle vendite del mercato home video, con conseguente aumento della pirateria informatica e dell’uso sfrenato di programmi P2P, come eMule e uTorrent.

Ma non è tutto: un’altra ragione per cui questi supporti ben presto finiranno in naftalina è la grandezza dei lettori usati per riprodurli. Di fatto, i trend più recenti dimostrano che, per via dello spazio sempre più ridotto occupato dalle TV ultrasottili di ultima generazione, i consumatori preferiscono avere giusto lo stretto indispensabile intorno ai loro apparecchi televisivi, il che quindi causa scelte alquanto drastiche, come appunto la rimozione dei lettori DVD e Blu-Ray. È per questo motivo che infatti hanno cominciato a diffondersi i due comodissimi e minuscoli supporti Chromecast di Google e Fire TV Stick di Amazon che, appunto tramite una penna USB, permettono agli utenti di accedere a vari servizi online.

Ma non è finita qua: a rincarare la dose ci si sono messi anche gli stessi fornitori di servizi online, primo fra tutti l’immancabile Netflix, che permettono anche la visione di film e serie molto vecchi, in modo da spingere i consumatori ad usare questo servizio online, piuttosto che spendere un bel po’ di soldi per acquistare una o due stagioni di una determinata serie TV in DVD o Blu-Ray.

Infine, vogliamo parlare delle aspettative di vita di un supporto fisico? I DVD, come anche i CD, hanno una durata media di 25-30 anni, quindi più o meno la stessa durata di una VHS, ma con la grande differenza che tale aspettativa cala drasticamente a seconda di come viene conservato il supporto e dell’alta o bassa possibilità di graffi sul retro del disco che causano, naturalmente, alla lunga l’impossibilità di riprodurre ancora ciò che vi è registrato sopra.

Dunque, in conclusione, lo streaming sembra ormai essere, in tutto e per tutto, il futuro che soppianterà man mano i vecchi supporti fisici, andandosi ad aggiungere quindi all’imminente ondata di servizi disponibili per i terminali che rientrano nell’Internet Of Things (perfino le console di videogames presto verranno soppiantate dal gaming online, almeno secondo i calcoli degli statisti). Ma i dubbi restano comunque, specie qui in Italia: visto che le connessioni italiane sono quel che sono (chi riesce a navigare senza alcun problema e senza continue disconnessioni a 20 Mbps, la velocità massima finora disponibile nel Bel Paese, si ritenga molto fortunato/a), saremo mai in grado di vedere programmi, film e serie TV, quasi sempre in Full HD o perfino in 4K, sui canali digitali (Netflix approderà ufficialmente da noi ad ottobre), senza la banda ultralarga, che dovrebbe approdare dopo un accordo sancito tra Telecom, Fastweb ed Enel, ma il cui arrivo resta ancora molto nel vago?

Quindi, a mio parere, le statistiche degli analisti riguardo l’imminente estinzione dei supporti fisici si riveleranno fondate solo in paesi come gli Stati Uniti e varie nazioni dell’UE, tecnologicamente lontane anni luce dalle connessioni italiane, ormai di stampo “medievale”. I DVD e i Blu-Ray dureranno ancora molto qui da noi, per l’immensa felicità delle case cinematografiche e delle videoteche.

Redazione

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