Addio a David Bowie, il camaleonte della musica che visse quattro volte

di Grazia Pacileo, in Musica, del 11 Gen 2016, 11:20

David Bowie si è spento ieri notte. Una notizia che ha lasciato tutti di sasso, se si pensa che solo tre giorni fa David Bowie aveva compiuto 69 anni e aveva rilasciato il nuovo album, che tutti aspettavano da tanto, Blackstar. Un album che si è rivelato all’altezza delle aspettative e che è ufficialmente diventato da ieri, l’eredità del Duca Bianco. Talmente inaspettata che si è subito pensato a una bufala, almeno fino a quando a confermare la notizia sono stati il suo portavoce, e poco dopo anche il figlio Duncan Jones, sul suo profilo Twitter. Che Bowie fosse malato, era risaputo, ma le ultime voci, su un suo miglioramento avevano allontanato ogni preoccupazione, e invece dopo 18 mesi di lotta contro il cancro che da tempo lo affliggeva, l’artista non ce l’ha più fatta.

Inutile dire quanto Bowie fosse importante per la musica. È stato un modello, un’icona a livello non solo musicale, ma anche sociale. Ha segnato la storia con i tanti personaggi che ha portato sul palco in tutti questi anni.

Un artista nel vero senso della parola, un camaleonte della musica e non solo, ha partecipato anche a diversi film, dotato di una straordinaria sensibilità, ha in qualche modo ispirato molti altri artisti, grazie a quaranta anni di carriera che sarebbe riduttivo ridurre a un solo genere.

Molti sono i musicisti che hanno gravitato intorno alla sua orbita. Basti pensare a Marc Bolan, Mick Jagger, Lou Reed, Iggy Pop, Trent Reznor, e tantissimi altri quelli con cui ha duettato, prodotto, collaborato.

Impossibile ripercorrere tutta la sua carriera in poche righe, quelli che non si possono certo ignorare sono dei momenti fondamentali della sua discografia che rappresentano anche tutte le sue anime. Dopo Major Tom, come dimenticare l’apparizione dell’alieno Ziggy Stardust che ha portato al successo Bowie, e che ne ha fatto un pilastro del Glam Rock, abbattendo i sottilissimi confini tra uomo e donna all’interno della musica. Un’esperienza che influenzerà un intero periodo musicale. Dopo la morte dell’alieno nacque quella di Aladdin Sane (un gioco di parole per A Lad Insane, un tipo pazzo) prima dell’aristocratico distacco del Thin White Duke, il sottile duca bianco, uno degli appellativi con cui Bowie è stato chiamato negli ultimi anni.

Un altro periodo fondamentale è quello della trilogia berlinese, che ci ha regalato singoli famosi come Heroes, e album di altissimo livello come Low.

È impossibile non essere tristi oggi, la musica, anzi il mondo in generale ha perso David Bowie, un talentuoso artista, che ha dato molto, fino alla fine.

Grazia Pacileo

Nata alla fine degli anni ’80 a Catanzaro, vive ora a Pisa dove studia Lettere moderne. Ha collaborato a una web radio, conducendo un programma e scrivendo recensioni musicali. Appassionata di libri e di film in bianco e nero, ma soprattutto divoratrice di musica in cuffia e dal vivo.