Berlusconi pubblica “My Way” per l’editore di proprietà. Mondadori? No, Rizzoli

di Daniele Dell’Orco, in Editoria, Media, del 21 Giu 2015, 11:55

In Ocean’s Thirteen il guru degli affari Reuben Tishkoff diceva: C’è un codice tra quelli che hanno stretto la mano a Sinatra!”

Un codice d’onore, tacito patto di rispetto e reciprocità tra i pochissimi ai quali fu concesso il privilegio di incontrare The Voice. Un mito, senza dover scomodare troppi altri aggettivi. Il titolo (anche se il testo non è suo) della sua canzone più famosa è My Way, che, guarda un po’, è il titolo scelto per la biografia si Silvio Berlusconi in uscita a settembre.

Uno degli economisti più famosi al mondo, un booktrailer diventato virale, un soggetto di interesse globale e un titolo in grado di equiparare mito e realtà. Pubblicare nel 2015 la biografia autorizzata (la prima) di Berlusconi per un editore equivale a trovare il Santo Graal.

Friedman promette di “non aver fatto sconti”, di aver raccontato la vita del Cav “nel bene e nel male”. C’è da credergli? Non troppo, visto che uno dei personaggi più controversi di questo, ma anche dello scorso secolo, è anche un indiscusso genio della comunicazione. Se decide di autorizzare la stesura di quello che a tutti gli effetti sarà un “testamento”, non solo politico, lo farà in grande stile.

Di questo ne riparleremo, ma a una settimana dal lancio del trailer di lancio qualcosa di interessante è già emerso alla grande. Chi dice Berlusconi pensa bunga bunga, Dudù, Forza Italia, ma anche Mediaset e, soprattutto, Milan. In un paese in cui il giornale più letto è la Gazzetta dello Sport (di proprietà dello stesso gruppo che editerà il libro, il quale possiede anche il più diffuso quotidiano generalista italiano), è fin troppo facile immaginare che attirare l’attenzione degli sportivi equivale ad accaparrarsi una fetta di pubblico che definire consistente sarebbe un insulto alla lingua italiana. Non a caso, metà della clip di presentazione si svolge nello spogliatoio del Milan (6 milioni di tifosi solo nel nostro paese) e a farne le spese è il povero Pippo Inzaghi nella veste di allenatore-zerbino.

Titolo, autore noto in tutto il mondo, personaggio politico noto alle cronache globali, tattiche di marketing, quotidiani influenti di proprietà del soggetto raccontato o dell’editore che lo pubblica. Tutto ciò assicura a 3 mesi dall’uscita del ritratto almeno quattro o cinque milioni di copie vendute. In Italia.

Ma, Berlusconi è anche proprietario di uno dei più grandi gruppi editoriali italiani. Perché non si autopubblica con Mondadori? Perché le casse di Rcs Libri (l’editore sarà Rizzoli, che ha già pubblicato Friedman) piangono e la divisione letteraria di Rcs MediaGroup a settembre potrebbe già essere diventata di proprietà proprio di Mondadori. E quale occasione migliore per rilanciarsi di quella di pubblicare il best-seller del decennio?

Daniele Dell’Orco

Daniele Dell’Orco è nato nel 1989. Laureato in di Scienze della comunicazione presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, frequenta il corso di laurea magistrale in Scienze dell’informazione, della comunicazione e dell’editoria nel medesimo ateneo. Caporedattore del sito Ciaocinema.it dal 2011 al 2013 e direttore editoriale del sito letterario Scrivendovolo.com, da febbraio 2015 è collaboratore del quotidiano Libero, oltre a scrivere per diversi giornali e siti internet come La Voce di Romagna e Sporteconomy.it. Ha scritto “Tra Lenin e Mussolini: la storia di Nicola Bombacci” (Historica edizioni) e, sempre per Historica, l’ebook “Rita Levi Montalcini – La vita e le scoperte della più grande scienziata italiana”, scritto in collaborazione con MariaGiovanna Luini e Francesco Giubilei. Assieme a Francesco Giubilei, per Giubilei Regnani Editore, ha scritto il pamphlet “La rinascita della cultura”. Dal 2015 è co-fondatore e responsabile dell’attività editoriale di Idrovolante Edizioni.