Windows 10: la rivoluzione di Microsoft è in arrivo

L’attesa sta finalmente terminando: Windows 10 (chiamato così per evitare ridondanze informatiche, dato che Windows 9 avrebbe potuto causare problemi nel riconoscimento dell’OS da parte dei pc, per via dei numeri inclusi nei nomi dei vecchi Windows 95 e Windows 98) la nuova versione del sistema operativo di Microsoft, giungerà tra pochi mesi (si vocifera entro la fine di luglio) per chiunque sia interessato a conoscerlo. È da mesi che non si fa altro che parlare di questa nuova versione, quindi la domanda più ovvia da porsi è: perché?

Procediamo con ordine e vediamo nello specifico le ragioni di tanto clamore.

Windows 10 giunge dopo 2 anni dal rilascio di Windows 8.1, l’aggiornamento (molto sottovalutato, a parer mio) che ha reso più godibile l’imperfetto Windows 8, ma senza ottenere migliori risultati in quanto a soddisfazione dell’utenza Windows. L’azienda di Redmond ha promesso cambiamenti epocali e ciò è alquanto emblematico, dato che questi cambiamenti giungono esattamente dopo la fine del mandato di Steve Ballmer, grande amico di Bill Gates, come amministratore delegato di Microsoft e membro della ditta, del quale comunque è rimasto uno dei maggiori azionisti. Gli utenti più attenti sapranno sicuramente qual era la politica di Ballmer: conservazionista, agguerrita contro i pirati informatici e, permettetemi di dirlo, alquanto retrograda. Il suo successore, Satya Nardella, sembra già aver dimostrato una maggiore apertura verso l’open-source, nonché una grandissima astuzia nel cercare di adattare Windows allo stile degli OS liberi basati sul kernel Linux, come Ubuntu. Questo è stato il primo cambiamento in Windows 10, visibile per gli internauti che hanno aderito al programma Windows Insider e che stanno quindi usando già il nuovo sistema operativo in versione preview da mesi. Un cambiamento confermato dalla nuova alleanza tra Microsoft e Arduino, la ditta famosa per la realizzazione di sistemi hardware e software molto versatili e totalmente open-source.

Ma le novità non finiscono qui ovviamente: Windows 10 sarà un sistema universale, ovvero la versione per smartphone non sarà differente, ad esempio, da quella per pc o per tablet, quindi i programmi saranno utilizzabili in egual maniera su tutte le piattaforme. Questa sua universalità ha inoltre portato a compiere un vero e proprio “colpaccio”, i cui rumors già da tempo serpeggiavano tra i Microsoft fans e che sono stati confermati alla Build 2015, la conferenza annuale che l’azienda creata da Bill Gates organizza per gli sviluppatori di programmi, tenutasi pochi giorni fa a San Francisco: Windows 10 permetterà l’utilizzo di app Android e iOS, tramite un programma di adattamento non ancora noto e l’utilizzo di Visual Studio per adattare i codici degli apk (file d’installazione di Android) e degli ipa (file d’installazione di iOS) al nuovo sistema operativo in arrivo. I detrattori di Microsoft hanno affermato che questo si dimostra essere un segno di gran debolezza, ma in realtà per molti questa sarà una mossa vincente, se non ci saranno troppi intoppi, poiché gli sviluppatori saranno più invogliati ad utilizzare Windows.

Ma la voglia di cambiamento non finisce qui, perché Microsoft ha compiuto altri tre passi radicali nella creazione di Windows 10: di fatto, così come è avvenuto per Google con Google Now e per Apple con Siri, anche Microsoft implementerà il tanto atteso Cortana, l’assistente virtuale vocale che renderà l’esperienza utente più semplice e veloce su tutte le piattaforme; inoltre, una delle più grandi speranze degli utenti di Windows diverrà realtà: l’odiatissimo e lentissimo Internet Explorer andrà finalmente in pensione, per lasciare il posto al nuovo e potente Microsoft Edge, fino a poco tempo fa conosciuto col nome in codice di Project Spartan, il cui unico aspetto in comune con il suo predecessore sarà solo l’icona a forma di E stilizzata. Infatti, il nuovo browser sarà molto più dinamico e potente, grazie ai perfezionamenti apportati dagli sviluppatori di Microsoft, a tal punto da affermare che sarà più rapido e scattante dei suoi futuri rivali, ovvero gli amatissimi Google Chrome e Mozilla Firefox, e capace di adattarsi in tutto e per tutto ad essi, poiché i plugin installabili sui browser di Google e Mozilla saranno utilizzabili anche su Edge, una funzione questa che non verrà implementata sin da subito, bensì entro la fine del 2015, quando giungerà anche la nuovissima suite Microsoft Office 2016, già nota per essere più bella esteticamente, grazie ad una svariata scelta di temi, e più “intelligente”, per via di nuovi algoritmi di calcolo basati sull’utilizzo dei programmi Office da parte dell’utente.

Infine, la novità più grande di tutte nelle politiche di Microsoft sarà la possibilità per tutti i possessori di versioni piratate di Windows 7, Windows 8 e Windows 8.1 (di fatto, solo da queste tre versioni dell’OS l’upgrade sarà gratuito per un anno dall’uscita di Windows 10, dopodiché diverrà a pagamento) di aggiornare i loro dispositivi al nuovo sistema operativo, senza incorrere più in blocchi o sanzioni, mantenendo però lo status del sistema come piratato. Un’altra grande furbata da parte dell’azienda, che metterà la parola fine alla decennale guerra contro gli amanti dell’hacking e del cracking.

Le promesse da parte di Microsoft sono dunque moltissime e le aspettative da parte degli utenti e, soprattutto, degli sviluppatori sono molto alte. Riuscirà quindi il colosso di Redmond a mantenere la parola data, come avvenne con i riuscitissimi Windows XP e Windows 7, oppure sarà tutto fumo e niente arrosto, visti i precedenti fallimenti (Windows Millennium, Windows Vista e Windows 8)?

Appuntamento alla seconda metà del 2015 per ottenere le risposte a questi importanti quesiti.

Redazione

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