Solar Impulse 2: il futuro è pulito

Fino al 2003, nessuno ha minimamente pensato o immaginato che fosse possibile compiere azioni mirabolanti grazie alle sottovalutate energie rinnovabili. Ebbene, i due piloti svizzeri Bertrand Piccard e André Borschberg ne hanno appena compiuta una grazie all’ultra-futuristico Solar Impulse 2, il primissimo aereo al mondo alimentato solo ed esclusivamente dall’energia solare.

Tutto è iniziato appunto dodici anni fa, quando i due cofondatori e copiloti del progetto riguardante questo incredibile velivolo hanno unito le forze per generare quello che sarebbe stato il primo prototipo di aereo ad energia solare, ovvero il Solar Impulse 1. Tutto questo anche grazie all’azienda del settore chimico belga Solvay, il primissimo partner del duo di aviatori che ha creduto nella fattibilità del progetto. La ditta è stata essenziale nella progettazione del prototipo e della sua versione definitiva, quest’ultima famosa per essere gigantesca (ben72 m. di apertura alare, superiore a quella di un Boeing 747) ma leggerissima (appena 2300 kg.), e nell’ideazione del metodo più adatto a catturare e convogliare i raggi del sole tramite le 17.000 celle fotovoltaiche installate sulle ali dell’Impulse 2.

Al termine della costruzione del velivolo definitivo e la risistemazione di successivi problemi tecnici, avvenuti durante dei test nel 2012, Piccard e Borschberg hanno deciso di compiere un’ulteriore impresa, rischiosa ma essenziale, al fine di dimostrare che “le energie rinnovabili sono il futuro del pianeta, se davvero ci teniamo ad esso.” Quale miglior modo di collaudare il Solar Impulse 2 quindi, se non quello di circumnavigare la Terra mossi solo dalla potenza del Sole?

Infatti, il tour battezzato come “Round the World 2015”, è cominciato il 9 marzo, con Abu Dhabi come luogo di partenza e di arrivo al termine di tutto. La prima tappa è stata Muscat, in Oman, volando per ben tredici ore. L’aereo, pilotato da Borschberg, poteva tranquillamente raggiungere velocità superiori ai cento km/h e giungere prima a destinazione, ma si è preferito conservare l’energia solare raccolta durante la giornata ed evitare così rischi inutili, un metodo che verrà usato in maniera costante durante il giro del mondo. La seconda tappa è stata quella più importante, poiché nel turno di volo di Piccard è stata compiuta la prima traversata dell’oceano, della durata di ben quindici ore, per giungere poi ad Ahmedabad, in India. Mumbai e New Delhi avevano fornito supporto ed ospitalità ai due piloti, ma la tappa indiana scelta da loro non era affatto casuale: di fatto, nella regione del Gujarat, risiedono alcune delle imprese partner del progetto Solar Impulse, ed era dunque doveroso ricambiare il favore ricevuto e, soprattutto, pubblicizzare le energie rinnovabili in un paese in via di sviluppo come l’India, aperto ad un’eventuale rivoluzione votata all’ecosostenibilità. Il resto del tour, la cui durata prevista è di cinque mesi, toccherà gran parte dell’Asia, degli Stati Uniti, dell’Europa e dell’Africa.

Il successo di questa spedizione servirà come dimostrazione pratica per tutti gli scettici e i paesi che ancora non puntano sul rinnovabile, preferendo fonti inquinanti come gli idrocarburi, o pericolose come il nucleare. Tramite la piattaforma online futureisclean.org, i due piloti svizzeri hanno aperto una raccolta firme per spingere la gente a credere fermamente nelle fonti ecologiche. Nomi prestigiosi, come il re Alberto di Monaco e il sultano Ahmed Al Jaber, hanno già fornito il loro supporto al progetto, proprio per lanciare un messaggio chiaro e forte: il futuro è pulito.

Redazione

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