Se Ovidio spaventa la Columbia University

Uno dei capolavori della letteratura latina rischia di essere bandito dalla Columbia University. Le celebri Metamorfosi di Ovidio sono state di recente considerate pericolose e segnate tra i triggers di uno dei corsi più famosi dell’ateneo: quello sui Great Books.

Le descrizioni delle violenze subite da Proserpina e Dafne (celebri miti raccontati in numerose opere antiche e rappresentati in varie forme d’arte nel corso dei secoli), scritte dal poeta romano all’interno dell’opera suddetta, sono state considerate troppo crude per gli studenti più sensibili che perciò potranno evitare di studiare uno dei fondamenti della cultura occidentale.

Ovidio, poeta che ha celebrato gli Amores, viene oggi considerato un cattivo esempio per i giovani, una minaccia alla buona condotta, la causa di traumi per i ragazzi più sensibili. In un paese e in un mondo dove la violenza reale – e non mitologica – è alle stelle, lui, che per millenni ha dato consigli ai giovani nella sua Ars Amatoria, viene punito per aver descritto i miti fondanti della sua cultura.

Ma può il celebre poeta di Sulmona essere depennato dallo studio della letteratura occidentale perché troppo violento? Può davvero un autore così importante essere segnalato per due descrizioni crude, mentre televisione e internet ci bombardano quotidianamente di contenuti davvero violenti? Ma soprattutto, chi sarà il prossimo a essere considerato spaventoso per gli studenti statunitensi? Omero, Dante oppure Shakespeare?

Agli studenti della Columbia l’ardua sentenza.

Redazione

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