Reporter senza frontiere: “Libertà di stampa in declino”. L’Italia sprofonda

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È quanto emerge dal rapporto 2016 sullo stato dell’informazione realizzato da Reporter senza frontiere (Rsf).

Un dato allarmante che evidenzia la minaccia rivolta al giornalismo indipendente e alla libertà di stampa.

L’Italia si posiziona al 77° posto perdendo quattro posizioni rispetto all’ultimo rapporto risalente al 2014. Le motivazioni risiedono nella constatazione che “fra i 30 e i 50 giornalisti” sarebbero sotto protezione della polizia per minacce di morte o intimidazioni.

Quali sono i parametri di valutazione dell’organizzazione francese? “Pluralismo, indipendenza dei media, ambiente di riferimento, autocensura, provvedimenti di legge in materia, trasparenza, infrastrutture e abusi”.

Dal 2013 si è registrato un forte regresso di tali parametri. Le infrastrutture sono calate del 16%; l’autocensura del 10% in seguito alla promulgazione di leggi e provvedimenti volti a penalizzare i giornalisti accusati di “vilipendio”, “blasfemia” e “apologia del terrorismo”. Alla luce delle analisi di Rsf si rende palese lo sconfortante declino europeo, “la progressiva erosione del modello europeo” causato dalle molteplici leggi antiterrorismo e dalla “approvazione di leggi per la sorveglianza di massa, crescenti conflitti di interesse e un controllo sempre maggiore sui media di Stato e anche privati”. È quanto si legge nel rapporto.

La professione del giornalista europeo è ostacolata altresì dal conflitto di interessi poiché i media sono sempre più spesso di proprietà di grandi società che coltivano interessi di altra natura. È il caso della Francia (45esima posizione), della Bulgaria (113esima posizione) e della Macedonia (118esima posizione). In Italia si è, invece, rilevato un aumento del numero delle perquisizioni con l’intento di violare le informazioni e le fonti giornalistiche.

“Nel 2015 La Repubblica ha denunciato che tra 30 e 50 giornalisti sono sotto protezione perché sono stati minacciati. Il livello di violenza contro i giornalisti (incluse violenze verbali, intimidazioni fisiche e minacce di morte) è allarmante”. E in merito al giornalista Gianluigi Nuzzi e Emiliano Fittipaldi scrive: “Il sistema giudiziario della Città del Vaticano sta perseguitando i media in connessione agli scandali Vatileaks e Vatileaks 2. Due giornalisti rischiano fino a otto anni di prigione per aver scritto libri sulla corruzione e gli intrighi all’interno della Santa Sede”.
Il paradiso della stampa, secondo le indagini di Rsf, è la Finlandia che conserva il primato dal 2014. Al secondo posto l’Olanda e in terza posizione la Norvegia. Dopo l’Europa si piazza l’Africa, con grande sorpresa. L’Asia, invece, conferma la drammaticità della sua condizione in materia di libertà di espressione e di stampa.