Quanto costa comprarsi 100 mila like? Il business dei “mi piace” truccati su Facebook

di Francesco Frisone, in Media, New media, del 23 Dic 2015, 09:30

like

Intorno all’acquisizione di like, follower e retweet sui vari social network è nato un business molto redditizio ma dai confini poco chiari.

I clienti di questo mercato sono personaggi dello spettacolo, politici e organizzazioni di vario tipo, che vogliono incrementare la proprio popolarità online. I fornitori del servizio sono invece network specializzati nell’aumentare il numero dei “mi piace” di una pagina Facebook o dei follower di un profilo Instragram.

Il concetto è semplice e si basa sull’influenza che la maggioranza esercita sul singolo individuo. Un utente Facebook tende a cliccare “mi piace” su una pagina non solo quando è effettivamente interessato ai suoi contenuti ma anche quando riscontra che molti suoi amici, o comunque molti altri utenti, hanno fatto lo stesso. Dunque più like si hanno, più se ne avranno.

Proprio come qualsiasi servizio di consulenza, per comprare like bisogna pagare. I costi variano a seconda del numero di like da incrementare. Si può arrivare anche a 1400 euro per 100 mila like. I profitti di queste attività raggiungo i 20 mila euro mensili.

I network che forniscono l’incremento dei like sono poco propensi a rivelare le tecniche utilizzate, perché spesso non sono completamente legali e perché ci sarebbe un numero spropositato di internauti pronti ad imitarli. Tuttavia visitando alcuni dei profili che mettono “mi piace” alle più svariate pagine di Facebook si può facilmente comprendere come, per almeno la metà, questi siano falsi. Provenienza prevalentemente asiatica, due o tre foto, una breve descrizione, qualche amico e l’antispam di Facebook, che blocca incrementi irregolari del traffico di una pagina, viene aggirato. Insomma, non è tutto oro quel che luccica.

Francesco Frisone

Francesco Frisone, nato nel 1994 a Roma. Frequenta la facoltà di Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Pavia, è allievo IUSS e alunno dell’Almo Collegio Borromeo. Ha frequentato la London School of Journalism nell’estate 2014 e ha lavorato per l’Ufficio del Sindaco Depaoli a Pavia nel 2015. Si interessa di media, politica e campagne elettorali.