Libri di Art in Pills: il “fare memoria” del popolo ebreo

di Viviana Filippini, in Blog, Libri, del 15 Ago 2017, 10:53

Il fare memoria autobiografico con

Partenza e ritorno, György Konrád

Partenza e ritorno è un libro autobiografico di György Konrád, scrittore e intellettuale ungherese, pubblicato da Keller editore nel 2015. Di recente l’ho riletto, perché costituisce un altro importate tassello del cammino del “fare memoria”, riguardante il popolo ebreo. Avrei potuto aspettare qualche ricorrenza precisa, ma credo che si possa e si debba “fare memoria” in qualsiasi momento dell’anno. Konrád, ebreo ungherese nato nel 1933 a Berettyóújfalu, a est di Budapest, in questo piccolo libro ricostruisce la sua vita di ragazzino nell’Ungheria degli anni della Seconda Guerra mondiale. Il protagonista ricorda che lui e la sorella rimasero soli, perché i genitori vennero deportati. La famiglia fu costretta ad abbandonare la tanto amata casa blu, e Konrád e la sorella, al posto di attendere che qualcuno decidesse del loro destino, iniziarono a gestire la propria vita da soli. La giovinezza e la purezza bambina furono gli elementi che permisero ai fratelli di sopravvivere, di sfuggire alle persecuzioni e di attraversare l’Ungheria con la stella gialla sul petto fino al raggiungimento della casa di alcuni parenti di campagna. György Konrád ha uno stile di scrittura scorrevole che trascina il lettore in un’ Europa sempre più frantumata e in completo sfaldamento, nella quale gli antichi imperi di un tempo lasciarono spazio a regimi autoritari come Nazismo, Fascismo e Comunismo. Accanto a questi sistemi di governo Konrád, come molti altri cittadini della Mitteleuropa, vide messa in grave pericolo la propria libertà di espressione e del vivere, ma nonostante le minacce continue e i pericoli incombenti non perse mai il coraggio. Partenza e ritorno è un libro di ricordi, di valori come la speranza, l’impegno civile e la resistenza che portarono molti cittadini europei a rimboccarsi le maniche con lo scopo di lottare e per costruire un nuovo domani e una nuova Europa.Traduzione dall’ungherese Andrea Rényi.

György Konrád nasce nel 1933 e trascorre la sua infanzia a Berettyóújfalu nell’Ungheria orientale. Si afferma con il romanzo Il visitatore, edito nel 1969 e tradotto in numerose lingue. Ben presto, nel 1974, conosce il controllo della polizia politica ungherese e gli viene impedito di fare lo scrittore ma, nonostante questo, diventa una delle voci più importanti dell’opposizione democratica interna. Nel 1990 viene eletto presidente dell’International PEN Club. Ha ottenuto onorificenze da Francia, Germania e Ungheria e nel 1991 anche il Premio internazionale per la pace degli editori tedeschi.