Le app per gli scrittori digitali. Successo garantito?

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L’era della carta e penna è, ora più che mai, giunta al termine. È arrivato il tempo, anche per i più nostalgici, di rinchiudere questi antiquati strumenti nello scrigno dei ricordi e di armarsi di un tablet, di uno smartphone o anche del più classico computer. Ora sui negozi online di applicazioni imperversano app, di ogni tipo, per ogni uso, e non potevano di certo mancare quelle finalizzate alla scrittura.

La più bizzarra (anche se forse la più inutile) è la Hanx Writer, ideata dal celebre attore americano Tom Hanks, che nostalgico del frenetico ticchettio della macchina da scrivere, ha ben pensato di trasporlo in un app. La Hanx Writer riproduce non soltanto il remoto ticchettio ma anche il clack al termine della riga e il suono di scorrimento del foglio quando si va a capo. Un salto nel futuro, o meglio, nel passato.

Andando oltre, si scoprono molte altre applicazioni, più sistematiche e con obiettivi mirati, non soltanto finalizzate a perfezionare lo stile, ma anche ad alimentare l’ispirazione. Proviamo a stilarne un elenco.

EverNote: il taccuino digitale, perché l’ispirazione ti coglie quando meno te l’aspetti! Dà la possibilità di creare note (anche audio), riportare link, ricerche e allegare immagini.

ThinkingSpace: per lo scheletro del tuo romanzo (trama, personaggi, snodi imprevisti). Organizza le tue idee disordinate in mappe concettuali, garantendo coerenza al tessuto narrativo.

ScrinEver: struttura innumerevoli fogli testuali in paragrafi, capitoli, con la possibilità di integrare link o immagini. È in assoluto il programma che è cresciuto di più negli ultimi anni.

Poetreat: se sei amante della poesia ma non della tecnica, questa è l’app giusta per te. Poetreat suggerisce le rime più adatte per il tuo componimento e schemi ritmici da impostare. Purtroppo per ora è soltanto in inglese.

Write Or Die: chi non scrive è perduto! Grazie a quest’applicazione puoi impostare il numero di parole che devi scrivere e in quanto tempo; se non raggiungerai il traguardo prefissato, compariranno sullo schermo immagini inquietanti e suoni fastidiosi, fino a raggiungere le maniere forti: se non scrivi per un certo lasso di tempo, tutto il tuo lavoro verrà, impietosamente, cancellato!

Prima di indagare la reale efficacia di queste app, è tanto necessario quanto implicito, essere perfettamente a conoscenza del funzionamento di tali programmi, solo in tal modo si potranno raggiungere i risultati sperati; mai l’uomo dovrà essere preda della macchina (altrimenti sì che sono guai!).

Detto questo, ricercare una risposta assoluta è tanto inutile quanto controproducente. Come in ogni altra cosa, bisogna sempre considerare le due facce della medaglia, gli inevitabili pro e contro. Inoltre non dobbiamo dimenticarci che la scrittura, in particolare quella creativa, è espressione estremamente soggettiva, in virtù del suo carattere intimo. Ogni scrittore ha le proprie abitudini, le proprie tempistiche: c’è chi scrive in maniera sollecita, chi è più lento, chi ha bisogno di un ambiente stimolante, chi di solitudine.

Impossibile negare che queste applicazioni, dal punto di vista organizzativo, possano essere degli efficaci sussidi, in particolare per gli scrittori alle prime armi. Quanti iniziano a scrivere e poi risucchiati dalla frenesia quotidiana lasciano un racconto a metà, racconto che avrebbe potuto andare a buon fine? Quanti si scoraggiano per la matassa intricata di idee che non riescono a riordinare e stendere su “carta”? Se ci limitassimo a tali questioni, queste applicazioni sembrerebbero essere la risposta, la soluzione definitiva a tutte le difficoltà dello scrittore.

Ma ecco l’altra faccia della medaglia. E se questi programmi rischiassero di attanagliare, soffocare l’estro creativo? Se imprigionassero la scrittura in una morsa rigida, fredda e asettica? Nel passato tutto questo non c’era, e di quanti romanzi, racconti, poesie di altissimo livello siamo debitori? Questi strumenti devono essere presi con le pinze e gli aspiranti scrittori consci di come utilizzarli, e, soprattutto, fino a che punto servirsene. Non si può diventare autori di successo solo ed esclusivamente grazie alle app nuove di zecca appena scaricate, ci vuole anche farina del proprio sacco, senza mai dimenticare che la scrittura è anche e ben altro.