Islam: lo scrittore Houellebecq e quella voglia di Sottomissione

«Le previsioni del mago Houellebecq. Nel 2015 perdo i miei denti. Nel 2022 faccio il Ramadan». Così la copertina dell’ultimo numero del Charlie Hebdo, che ritrae il romanziere Michel Houellebecq in veste di un goffo mago, ironizzante su una sua presunta conversione all’Islam. E mentre la sede del settimanale Charlie Hebdo viene colpita da un attacco terroristico, con perfetto tempismo esce nelle librerie francesi il nuovo romanzo controverso di Houellebecq, Soumission(Sottomissione).

In linea tematica con i romanzi precedenti, anche Soumission è incentrato sulla questione islamica. È rappresentata la Francia in un futuro prossimo, il 2020, governata da una sezione locale dei Fratelli Mussulmani. Un Paese islamizzato, dove a scuola insegnano il Corano, le donne non lavorano e la poligamia è legale. In passato l’autore è stato più volte tacciato di islamofobia, accusa per la quale è finito in tribunale nel 2002, in seguito all’irriverente dichiarazione: «L’Islam è la religione più stupida. La lettura del Corano lascia prostrati». Ma ora, come ironizza la vignetta del Charlie Hebdo, sembra aver cambiato idea. In Soumission positivo è il bilancio sul governo islamico e lo stesso narattore-protagonista alla fine sceglie di convertirsi. «Il Corano si rivela essere molto meglio di quanto pensassi… […] Così si potrebbe dire che ho cambiato parere. Ecco perché non credo di scrivere per paura. Mi sembra, invece, che possiamo prendere accordi.» (Houellebecq per The Paris Review).

Il romanzo, circolato illegalmente su Internet prima dell’effettiva pubblicazione, ha scatenato – e come non avrebbe potuto – accese polemiche: c’è chi lo ha definito «sublime», chi «irresponsabile». Ma è opportuno ricercare un legame tra l’uscita di Soumssion e il parallelo attacco terroristico? In un’intervista del giorno precedente all’attacco terroristico Charlie Hebdo, sul canale pubblico France 2, alla domanda: «Non sente di avere una responsabilità particolare, lei che è uno scrittore così importante e seguito?», Houellebecq risponde con sicurezza: «Non ho intenzione di evitare un argomento perché è controverso e soprattutto non penso che i romanzi possano cambiare il corso della storia. Al massimo lo cambiano dei saggi storici o il manifesto del Partito Comunista».

Cercare uno stretta relazione di causa e effetto in questo frangente non ha alcun senso; l’attacco è stato talmente preciso ed efficace da essere stato, verosimilmente, premeditato e pianificato molti mesi prima.

Intanto, mentre ne parliamo, Soumission è già in odore di best seller.

Redazione

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