Intervista all’artista: Kutso, tra satira ed energia

Li ho incontrati e visti live circa un anno fa e fu un’esperienza al limite tra il surreale e il meraviglioso; voi li conoscete sicuramente per Sanremo Giovani 2015 e per i due concerti del Primo Maggio a cui hanno partecipato. I Kutso insomma hanno fatto e sanno far parlare di loro, ma questa volta rispondendo alle mie domande ci hanno detto qualcosa in più. Ecco a voi il risultato.

Ciao Kutso, nel 2013 il primo album ed ora, dopo Sanremo è arrivato il secondo. Quali sono le differenze tra questi due lavori ai margini della vostra attuale carriera?

Su Musica Per Persone Sensibili abbiamo curato maggiomente il nostro sound, inoltre ci siamo potuti avvalere della collaborazione di tanti colleghi che hanno partecipato alla produzione del disco, la quale ha visto coinvolto anche Alex Britti in qualità di coproduttore. Nei testi delle canzoni sono presenti più personaggi femminili rispetto a Decadendo…

Il concerto del Primo Maggio e Sanremo oppure il Perpetuo Tour, quale di questi eventi ha segnato la vostra svolta musicale? Qual è stato il più utile e il più adatto per farvi conoscere dal pubblico?

Tutto fa brodo, comunque i due Primo Maggio e Sanremo sono sicuramente gli eventi più grandi a cui abbiamo partecipato e quelli che ci hanno dato maggiore visibilità.

Il vostro stile che varia dal rock al pop, dall’indie all’alternative ma sempre con la vostra chiave ironica e quasi “demenziale” è praticamente unico: da cosa è nato? Cosa lo ha ispirato?

Ci piace parlare e cantare con un linguaggio diretto, al limite tra provocazione e scherzo, ma sempre con un presupposto serissimo di base: la conoscenza dell’Universo e il tentativo di comprendere in minima parte la natura profonda della Vita.

Le collaborazioni con artisti già avviati, come i Nobraino e Fabrizio Moro e gli open act ai concerti di Caparezza sono stati ottimi trampolini di lancio. Con questi artisti intrattenete ancora rapporti? Com’è il ‘dietro le quinte’ del mondo musicale? Come sono i rapporti tra i vari artisti?

Gli artisti che hai citato oltre ad essere colleghi che stimiamo enormemente sono diventati nel tempo degli amici con cui ci è capitato di condividere anche esperienze di vita quotidiana. Il mondo della musica in genere è caratterizzato da un’ipocrisia di fondo che mina praticamente ogni rapporto, ma ogni tanto in mezzo a questo mare di pupazzi, si trovano anche degli esseri umani veri, come i musicisti di cui sopra.

Da poco è uscito l’ultimo videoclip del brano Io Rosico, con queste canzoni a chi vi rivolgete e cosa volete dire al vostro pubblico?

Ci rivolgiamo in primis a noi stessi e poi a tutti coloro che non si sentono parte di nulla e vanno dritti per la loro strada senza curarsi di apparire “estranei” agli occhi degli altri.

Oramai non siete più emergenti, anzi. La via adesso è tutta in discesa oppure ci sono ancora salite da percorrere? Quali sono i vostri progetti futuri?

La via è e sarà sempre in salita, poiché appena “scavalcato un muro” se ne presenta immediatamente uno più alto e più spesso. Quindi ci aspetta tanto lavoro per ottenere ciò che vogliamo: l’acquisto di un intero atollo alle Hawaii dove trascorrere la vecchiaia con le nostre famiglie.

Potete ascoltare i Kutso su ogni store e piattaforma digitale oppure acquistare i loro CDs in copia fisica nei maggiori negozi di dischi, ma ciò che più vi consiglio è di ascoltare dal vivo questo carico di energia che non si ferma mai. Ne vale davvero la pena.