Intervista a Mc Nill: “Con FEMMINILL sfido gli stereotipi”

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Giulia Galli, in arte Mc Nill, sta lavorando per produrre il suo primo album, FEMMINILL, e avvia una campagna di crowdfunding su Musicraiser. Ma il suo percorso inizia qualche anno fa, quando una passione semplice come ascoltare musica si trasforma in qualcosa di più, in uno strumento per trasmettere un messaggio potente contro l’omofobia e le discriminazioni di genere, con cui si scontra quotidianamente.
È già online il singolo Prenditi tutto (video in fondo all’articolo), che fornisce una degna anteprima di quello che tutti gli appassionati del rap potranno aspettarsi da questo esordio.

Partiamo dall’inizio. Come sei diventata Mc Nill?

Mi è capitata fra le mani una cassettina dei Cypress Hill, ma ero piccolissima e non sapevo cosa fosse il rap, figuriamoci l’Hip Hop. Poi crescendo ho iniziato a vedere i primi b-boy, guardavo i graffiti e sentivo di voler capire cosa c’era dietro un determinato pezzo. Così, anche se a quei tempi in Umbria non era semplice, ho iniziato a frequentare sempre più ragazzi interessati a queste cose. Sono arrivati i primi testi, le trasferte per andare alle jam, i primi dischi acquistati con i miei soldi. E poi è diventata una dipendenza.

Quindi si può dire che siano stati i Cypress Hill a farti pensare “lo voglio fare anche io”?

Loro sono stati il fulmine a ciel sereno. Dopo ho iniziato ad informarmi su più artisti possibili, dal Wu-Tang ad Eminem e così via, fino a scoprire l’Hip Hop italiano.

Con il tempo hai collezionato numerosi successi, tra i tanti sei stata ospite a MTV e per una cantante agli inizi è un ottimo traguardo. C’è un’esperienza che più delle altre ti ha insegnato a muoverti nel mondo della musica?

Ogni esperienza, dal cerchio di freestyle nel parcheggio al palco più grande, è stata importante. Le porto tutte con me, perché da ogni situazione ho cercato di imparare qualcosa, di crescere e migliorarmi.

E ora ti prepari per il passo successivo: la produzione del primo album. Qual è il concept di FEMMINILL, il messaggio che vuoi trasmettere?

Ho iniziato a lavorare al disco spogliandomi dalla paura dei giudizi altrui e iniziando a fare ciò che mi piace, ciò che mi fa stare bene. Il titolo poi è una chiara sfida agli stereotipi, racchiude la mia volontà di essere me stessa sempre, nonostante la società ci appiccichi continuamente addosso delle etichette.

Nel video del singolo Prenditi tutto sembrano esserci quattro lati di Giulia in armonia, alla faccia di ciò che pensano gli altri. È una sorta di rivalsa?

Nel video c’è un messaggio forte, dedicato a un mondo che spesso vuole costruire gli artisti a tavolino: non “ucciderò” nessuna delle componenti che fanno di me quella che sono, anzi, sarà essere me stessa la mia forza.

Niente compromessi. Sei sempre stata così consapevole di te stessa?

Naturalmente è stato un processo. Sono cambiata, sono cresciuta. È successo perché mi sono data la possibilità di farlo, ho deciso di mettermi in discussione anche quando significava criticarsi. Questo mi ha fatto solo bene, mi ha permesso di stare meglio con me come persona e di conseguenza con me come artista.

Tornando all’album. Hai avviato una campagna di crowdfunding su Musicraiser. Precisiamo che non ti limiti a chiedere donazioni ma offri qualcosa di concreto, dall’album finito a un aperitivo/cena insieme a te a una serata live in un locale, e via così. Ti aspettano serate folli, ne sei consapevole?

Quella alle etichette, agli stereotipi è una sfida che tanti vivono ogni giorno, non solamente io. Per questo ho pensato di attivare la campagna su Musicraiser per produrre il disco, in questo modo anche il processo di realizzazione potrà sposarsi con il concetto che c’è dietro. L’idea di poterlo realizzare con il sostegno di chi crede in me è un sogno, detto con sincerità. Lo rende non solo mio, ma di tutte le persone che credono in me.
E sì, per coloro che vorranno supportare sono disposta a fare di tutto!

Sei molto attiva nella lotta contro l’omofobia, soprattutto per quanto riguarda l’informazione ai più giovani. Uno dei pacchetti più interessanti a disposizione su Musicraiser è il No Homophobia Pack. In cosa consiste?

Con il No Homophobia Pack, oltre a ricevere il disco, si ha la possibilità di donare a una scuola un libro educativo della casa editrice Lo Stampatello, sempre attiva nella lotta alla discriminazione partendo dall’educazione dei più piccoli. Per me inserire questa ricompensa nella campagna è stato fondamentale, essendo un’attivista quello della lotta all’omofobia è un tema che sento molto, ogni giorno.

La tua ambizione più grande?

Essendo consapevole che qualunque sia il traguardo raggiunto in realtà ce ne sarà sempre uno più grande ad attendermi, l’unica cosa che posso augurarmi è di non smettere mai di lottare.

Federica Colantoni

Federica Colantoni nasce a Milano nel 1989. Laureata in Sociologia all’Università Cattolica nel 2013, pochi mesi dopo inizia il percorso di formazione in ambito editoriale frequentando due corsi di editing. Da dicembre 2014 collabora con la rivista online Cultora della quale diventa caporedattrice. Parallelamente pubblica un articolo per il quotidiano online 2duerighe e due recensioni per la rivista bimestrale di cultura e costume La stanza di Virginia.