Il ritorno di Imprimatur in Italia: la censura è finita?

Imprimatur è tornato. Il romanzo capolavoro di Rita Monaldi e Francesco Sorti, il duo letterario internazionalmente noto come Monaldi & Sorti, approda di nuovo nelle librerie italiane il 10 settembre 2015 per i tipi di Baldini & Castoldi, dopo tredici anni dal loro esordio con Mondadori.
L’editore Corrado Melluso lo riporta in Italia dopo un periodo durante il quale gli autori hanno “sfondato” in Europa e nel mondo, pubblicando con i più grandi editori nei principali paesi.
Ma cos’era successo in questo lasso di tempo? Imprimatur era da prima scomparso, indi apertamente boicottato, per poi finire completamente ignorato dalla critica, la stessa che all’inizio lo aveva osannato e salutato come uno dei fenomeni letterari dell’anno. Nel 2002, infatti, era salito fino al quarto posto della classifica dei più letti del Corriere della Sera.
Sui motivi del boicottaggio e sulle polemiche che seguirono negli anni si è dibattuto nelle tribune più disparate, e ognuno ha voluto dare la sua opinione.

Imprimatur è un romanzo storico, ambientato in una locanda romana con gli avventori confinati in una quarantena surreale a causa della peste, mentre a Vienna, nella settimana di settembre del 1683, le forze cattoliche si coalizzavano in una guerra, tanto disperata quanto decisiva per le sorti dell’Occidente, contro l’esercito ottomano del Gran Visir Kara Mustafa.

Mondadori accetta il manoscritto di due romanzieri all’esordio, proposto dall’agente letterario numero uno in quel momento, Luigi Bernabò, e lo stampa con una copertina intensa che subito cattura l’attenzione dei lettori. Imprimatur va bene, scala le classifiche e si impone. L’editore di Segrate ritarda la seconda edizione, nonostante il repentino successo; successivamente esce anche il formato tascabile. Nonostante ciò, il libro esce inaspettatamente dalle classifiche, cessano le recensioni e sul romanzo, così come sui due autori, cala l’oblio.
Imprimatur, infatti, basandosi su documentazioni storiche autentiche, quanto inedite, getta un’ombra sulla figura di un papa della Chiesa Cattolica, Benedetto Odescalchi, al secolo Innocenzo XI. Monaldi & Sorti, infatti, scovano negli archivi vaticani la prova che questo papa avrebbe favorito l’ascesa al trono d’Inghilterra di un sovrano protestante, anziché cattolico, per mere questioni di interesse della sua nobile casata. Questa notizia scandalosa, riportata perfino dal Sunday Times, desta però l’ostilità di molti storici, fino a causare un fatto assolutamente imprevisto. Scombina infatti i piani per la beatificazione dello stesso papa Innocenzo XI, prevista per il 2003, che viene sostituito in tutta fretta con la figura di Marco D’Aviano, che alla fine viene canonizzato da papa Wojtyla il 27 aprile di quell’anno.
Da quel momento Imprimatur e i suoi autori non hanno più vita facile. La censura li colpisce senza pietà e in Italia non possono più avere un futuro degno di questo nome. Scatta così la fuga verso il Barocco, una romantica parentesi che porta il nascente duo letterario in Austria, a Vienna per la precisione, dove tutt’oggi risiedono per gran parte dell’anno.
Da allora sono usciti altri romanzi della loro saga (Imprimatur è il primo di una serie di sette, più un pendant) e due romanzi di una nuova saga ambientata ai tempi di Leonardo. Ma tra le oltre venti lingue in cui sono stampati i loro libri manca clamorosamente l’italiano.
Nel 2006, nel periodo di massima richiesta dei lettori italiani verso un romanzo che erano interessati a leggere ma che non si trovava più nelle librerie, l’editore olandese De Bezige Bij di Amsterdam ne stampa una piccola tiratura nella nostra lingua, che va letteralmente a ruba e crea un precedente spiacevole e imbarazzante.

Nel frattempo le copie della prima edizione Mondadori hanno destato l’interesse dei cacciatori di libri rari e scomparsi, divenendo “prede ambite” dai collezionisti non solo italiani.

Baldini & Castoldi ha in programma di portare in Italia anche gli altri romanzi della saga, e per la prima volta il pubblico italiano potrà leggere il seguito delle avventure dell’abate Atto Melani, il protagonista di storie fantastiche e inaspettate, tra spie di corte, diplomatici dissimulati e agenti segreti ante litteram. E ogni vicolo, ogni palazzo, ogni locanda della Roma descritta, così come delle altre città, è realmente esistito, ha pulsato davvero e vissuto di vita propria, in una minuziosa e mirabile ricostruzione storica.

La storia di Imprimatur e della censura che ha dovuto subire negli anni la racconto nel dettaglio nel mio Il caso Imprimatur (Biblohaus, 2015) a fine mese nelle librerie.

Simone Berni

Cacciatore di libri; autore del Manuale del cacciatore di libri introvabili. Ha scoperto la prima immagine del Dracula letterario di Bram Stoker in un’edizione ungherese del 1898. Nel 2015 ha creato Bookle.org, un supermotore di ricerca che consente di localizzare un libro in vendita su internet in pochi secondi.