I 10 migliori romanzi di Agatha Christie

di Roberto Leone, in Letteratura, Libri, del 9 Gen 2016, 09:30

Agatha Christie

Se dalla mente di Arthur Conan Doyle è scaturito il detective letterario più famoso del mondo, Agatha Christie è stata così geniale da partorire due personaggi che sono entrati di diritto nel pantheon degli investigatori più noti e brillanti: Hercule Poirot e Miss Marple, oltre ad alcuni meno famosi come la coppia Tommy e Tuppence e Parker Pyne. È stata così prolifica da meritare una classifica dei dieci libri più belli tutta per lei. Questa, quindi, dopo le classifiche dei romanzi gotici, fantasy, umoristici e storici, è la prima classifica di Cultora dedicata ad un solo autore. Inutile ricordare che tale classifica è soggettiva.

10. Poirot a Styles Court, 1920

La sorella di Agatha Christie sfidò la futura giallista a scrivere un romanzo pubblicabile… et voilà. The Mysterious Affair at Styles viene completato nel 1915 anche se trova un editore solo cinque anni dopo. Qui, per la primissima volta, compare Hercule Poirot: basso, con la testa a forma d’uovo e con dei magnifici baffi che cura con lozioni costosissime, il detective belga fa funzionare così bene le sue “celluline grigie” che in seguito riuscirà a risolvere un caso stando seduto alla scrivania. Compare per la prima volta anche il suo fido aiutante, Arthur Hastings. Un po’ come il Watson di Sherlock…

I due si trovano a dover cercare l’assassinio di Emily Inglethorp ma, mentre Hastings, che narra le vicende, brancola nel buio, per Poirot si tratta solo di trovare le prove per incastrare il colpevole.

9. Poirot sul Nilo, 1936

A Poirot piace viaggiare circondato dal lusso, quindi una crociera sul Nilo è l’ideale. Peccato che, ovunque egli vada, ci scappi il morto. O, come in questo caso, i morti. Tra un tentato omicidio ai templi di Luxor e un’arma bagnata dalle acque del Nilo, in Death on the Nile Poirot riuscirà a risolvere il caso facendo affidamento solo ed unicamente alle sue grandi capacità deduttive, senza nessuna prova evidente.

8. Le Fatiche di Hercule, 1936-47

Agatha Christie

Pubblicata tra il 1939 e 1947, The labours of Hercules è una serie di racconti dove Hercule Poirot sfida se stesso: come il suo mitologico omonimo, deve compiere dodici fatiche, ma poiché è abbastanza complicato trovare un’Idra da uccidere, il geniale belga procederà per simbolismi, risolvendo solo i casi che stuzzicano la sua immaginazione.

7. Istantanea di un delitto, 1957

Miss Marple, la cara nonnina che risolve i casi grazie alla sua profonda conoscenza della natura umana, si trova a ad affrontare un crimine apparentemente impossibile da chiarire: un’amica di Miss Marple è in treno quando, su un altro convoglio, assiste all’omicidio di donna. Nessun cadavere viene trovato e l’improbabile investigatrice deve usare tutta la sua intelligenza in 4.50 from Paddington.

6. Assassinio sull’Orient Express, 1933

Pubblicato prima a puntate su The Saturday Evening Post, Murder on the Orient Express è forse il romanzo più famoso della Christie grazie anche al film del 1974 che vede nel cast attori del calibro di Ingrid Bergman e Sean Connery. Poirot deve quasi per caso risolvere un enigma che per il lettore sembra irrisolvibile, ma non per le mitiche “celluline grigie”.

5. Poirot e i quattro, 1927

Un posto in questa classifica lo merita assolutamente The Big Four, primo tentativo dell’autrice di mescolare il giallo con lo spionaggio internazionale. Poirot, infatti, questa volta non ha a che fare con un semplice assassino ma con una potente organizzazione criminale, e riesce nell’impresa grazie ad Hastings e… no, non possiamo svelarlo.

Alla fine del romanzo si può notare come forte sia l’influsso di Holmes sulla Christie che ha dato al suo miglior investigatore non solo un aiutante sulla falsariga di Watson ma anche… non possiamo rovinarvi il finale, no?

4. Addio, Miss Marple, 1976

Il titolo non è così spoiler come si potrebbe pensare perché Jane Marple non muore, ma ha un’altra motivazione: Sleeping murder è stato pubblicato postumo, nel 1976, anche se era stato scritto molto tempo prima, perciò la nostra nonnina non sarebbe mai più comparsa. Qui Miss Marple, con il suo fallibile intuito, riesce a capire cosa affligge la giovane Gwenda Reed.

Curtain: Poirot’s Last Case è forse il caso più difficile che Poirot si trova ad affrontare, perché solo lui sa che ciò sta accadendo a Styles Court, location del primo romanzo che ora è un albergo, mentre tutti gli altri non hanno la più pallida idea che dietro a tutto, c’è una sola, terrificante persona. Come Holmes per Conan Doyle, anche Poirot si è rivelato troppo ingombrante per Agatha Christie, che ha così deciso di farlo fuori.

2. L’assassinio di Roger Ackroyd, 1926

Nella classifica dei cento migliori romanzi gialli stilata nel 1990 dalla Crime Writers’ Association, The Murder of Roger Ackroyd risulta 5°, mentre in quella stilata dalla Mystery Writers of American 12° ed è considerato uno dei capolavori assoluti non solo della Christie, ma della letteratura gialla. È ancora Poirot, che si era ritirato per coltivare zucche, a dover scoprire cosa ha portato alla morte di Roger Ackroyd, arrivando ad una conclusione inaspettata.

1. Dieci piccoli indiani, 1939

Agatha Christie

Avete presente il classico omicidio commesso in una casa isolata dove il crimine deve essere stato per forza perpetrato da una persona presente nell’abitazione? Bene, ora estendetelo ad un’isola intera. Aggiungeteci un’inquietante filastrocca e dieci statuette che scompaiono ad ogni omicidio. Bene, questo è Dieci Piccoli Indiani.

In realtà, il titolo dovrebbe essere Dieci Piccoli Negri, e infatti fu inizialmente pubblicato col titolo Ten Little Niggers che è anche l’inizio della filastrocca. Negli Stati Uniti è stato tradotto col titolo And there were none (“E poi non rimase nessuno”) che è la frase finale della filastrocca. Dagli anni ’60 si è fatto largo anche Ten Little Indians, ripreso dalla traduzione italiana.

Il romanzo, che la stessa autrice ha trasformato in un’opera teatrale, si differenzia per la totale mancanza di un detective.

Roberto Leone

Laureato in Storia con tesi dal titolo “Le Quattro Giornate di Napoli. Una discussione” all’Università di Napoli “Federico II”. Co-fondatore del blog letterario “Storici&Salottiere”, redattore della sezione Storia della testata on-line “La Cooltura” da marzo 2015, collabora con “Cultora” da settembre 2015. Da dicembre 2015 è caporedattore di Terre di Campania. Appassionato di scrittura, è attualmente laureando in Scienze Storiche.