Gli eroi del blues rock piangono la morte del fondatore del Savoy Brown Kim Simmonds

I fan, tra cui Joe Bonamassa e George Thorogood, sono intervenuti sui social media per rendere omaggio.

16 dicembre 2022

È stata annunciata la morte di Kim Simmonds, frontman del gruppo blues britannico Savoy Brown dal 1965. È morto lunedì sera (13) all’età di 75 anni. Simmons aveva annunciato in agosto, tramite il sito web dei Savoy Brown, che si stava sottoponendo a chemioterapia per un cancro al colon al quarto stadio e che tutte le esibizioni live programmate della band erano state cancellate.

La Quarto Valley Records ha dichiarato: “Siamo addolorati nel condividere la triste notizia della scomparsa del leggendario chitarrista blues e membro della famiglia Quarto Valley, Kim Simmons dei Savoy Brown. Le nostre sincere condoglianze alla famiglia Simmons. I suoi compagni di band, i suoi colleghi e i suoi fan. Noi amiamo Kim” .

Il post era accompagnato da una grafica contenente un’ulteriore dichiarazione. Una delle ultime richieste di Kim è stata quella di ringraziare i fan del Savoy Brown.

Il guitar hero del blues-rock Joe Bonamassa scrive: “Sono così orgoglioso di far parte di questo album, e sono così orgoglioso di far parte di questo album. Riposa in pace Kim. Ci manchi”. George Thorogood and The Destroyers scrivono: “Siamo rattristati dalla notizia della scomparsa di Kim Simmons ed estendiamo le nostre sincere condoglianze ai suoi amici e alla sua famiglia.

Il compagno di viaggio Foggatt ha dichiarato: “Siamo molto rattristati dalla notizia della scomparsa di Kim. I meravigliosi fan e amici di Kim . Kim ci mancherà molto. Riposare ora .

Come descritto nella sua relazione sulla storia dell’esecutivo dei Blues, Simmons è sempre stato un fiero difensore del nome Savoy Brown: nato il 5 dicembre 1947 a Newbridge, Caerphilly, in Galles, è stato presto un tifoso e un campione dei Blues e ha sempre avuto un ruolo di primo piano. e formò la Savoy Brown Blues Band nell’autunno del 1965. Mike Vernon, un pioniere del blues.

Sebbene la band non abbia mai ottenuto il pieno riconoscimento commerciale che meritava per il suo status locale, è diventata un’attrazione forte e duratura nel circuito live statunitense e come artista discografico. Hanno piazzato 11 album nella Top 200