G7 della Cultura: nasce la Dichiarazione di Firenze per salvare l’arte dal terrorismo

Si è concluso ieri a Firenze, con un concerto diretto dal maestro Riccardo Muti nel Salone dei Cinquecento, il primo G7 della Cultura. Tanti gli argomenti discussi che hanno messo a fuoco le grandi sfide che la comunità internazionale dovrà affrontare nei prossimi anni, tra cui l’importanza della cultura come strumento, non solo di ripresa economica, ma anche in quanto pilastro fondante della società.

Il dibattito, però, ha interessato principalmente uno dei maggiori problemi dei nostri tempi: l’aumento del traffico illecito di antichità. L’incontro, infatti, ha portato i ministri dei Beni culturali dei sette Paesi più sviluppati del pianeta ad approvare una dichiarazione finale, la cosiddetta Dichiarazione di Firenze, che, in buona sostanza, rappresenta un appello a tutti gli Stati «affinché adottino misure robuste e efficaci per contrastare il saccheggio e il traffico di beni culturali» esprimendo «preoccupazione per i sempre maggiori rischi derivanti dal terrorismo».

«Si può dire e lo si dirà per un po’ di tempo che la dichiarazione di Firenze ha segnato una svolta nella scelta della comunità internazionale di occuparsi anche di cultura e di patrimonio», ha dichiarato il Ministro dei beni culturali, Dario Franceschini.

«Il documento finale – ha spiegato – impegna su una serie di temi, il primo dei quali è il patrimonio culturale nel mondo minacciato dal terrorismo e dalle grandi calamità naturali; quindi c’è il sostegno all’iniziativa dei caschi blu, delle task force nazionali e anche sull’utilizzo della cultura come strumento di dialogo fra i popoli».

Redazione

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