E-learning: un metodo virtuoso che l’Italia dovrebbe sfruttare

Che l’invenzione di Internet sia stata al pari di quella della ruota e del motore a vapore è ormai un dato di fatto.

Chissà se le persone nel 1969, dopo il lancio del progetto ARPANET, già immaginavano quanto sarebbe cambiato il mondo dopo quel momento. Sicuramente, non era possibile prevedere come il world wide web avrebbe modificato diversi ambiti della vita sociale, culturale, economica e politica del futuro.

Un settore che sta subendo dei cambiamenti proprio grazie a Internet è quello dell’educazione. Imparare e studiare, adesso, sono due operazioni che devono necessariamente confrontarsi con il mondo digitale. Non solo perché tantissime informazioni si trovano proprio sul web, ma anche perché i nativi digitali maneggiano strumenti elettronici in maniera molto spontanea e naturale e questo ha degli effetti sulle loro capacità di apprendimento.

Tra i metodi didattici innovativi che si sono venuti a formare negli ultimi anni c’è l’e-learning, conosciuto anche come Multimedia learning, computer-based training, computer-assisted-instruction, virtual education. Si tratta di un tipo di apprendimento a distanza che si serve delle tecnologie digitali. I primi esperimenti in questo ambito sono stati portati avanti da alcune università americane come Stanford, M.I.T. e Harvard nel 2011. Dagli U.S.A., l’e-learning è approdato in Europa, fino a giungere in Italia dove da diversi anni operano università telematiche che ogni anno raccolgono un numero sempre maggiore di iscritti.

L’Università Telematica Niccolò Cusano è stata tra le prime nel nostro Paese a capire che, non solo il mondo dell’educazione non può più prescindere dal digitale, ma anche che la modalità telematica potrebbe innalzare la qualità dell’istruzione italiana e renderla ben visibile anche all’estero.

Le università della nostra penisola difficilmente rientrano nelle graduatorie internazionali che valutano e individuano i migliori atenei del mondo. Questo non perché i laureati italiani siano meno preparati dei loro colleghi stranieri, ma perché questo tipo di ricerche valuta non solo il livello di conoscenze, ma anche altri fattori. Tra questi rientrano la qualità dell’insegnamento e della produzione scientifica, la strumentazione dei laboratori, il costo, la disponibilità di alloggi per gli studenti e tanti altri servizi accessori. Il nostro sistema universitario ha delle falle che sono date dalla presenza di problematiche importanti, L’e-learning potrebbe fornire una risposta concreta.

Per capire bene l’importanza dell’apprendimento online, dobbiamo confrontarci anche con il concetto di life-long learning (imparare per tutto il corso della vita) che si sta sviluppando in tutto il mondo. È bella l’idea che non si finisca mai di imparare qualcosa e che non ci sia età per dedicarsi allo studio. Non si tratta solo di poter approfondire un ambito d’interesse personale, ma anche di aggiornarsi sulle nuove tendenze del settore in cui si lavora. Per chi già ha un contratto potrebbe non essere semplice frequentare un altro corso universitario o un master. Lo diventa grazie alle piattaforme online messe a disposizione dalle università telematiche.

Avere la possibilità di aggiornarsi costantemente pur continuando a lavorare potrebbe essere una buona opportunità per un/a impiegato/a, soprattutto in un Paese come l’Italia in cui la vita lavorativa si è allungata di molto negli ultimi anni.

Redazione

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