Dati MiBACT: Turismo museale e patrimonio culturale italiano (2014)

Secondo i dati forniti dal MiBACT (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo) congiuntamente a uno studio curato da Walter Santagata pochi anni or sono (Il Libro bianco sulla creatività. Per un modello italiano di sviluppo, Università Bocconi Editore, Milano 2009), le cifre relative al patrimonio culturale italiano sono così ripartite:

Patrimonio ecclesiastico: 55.000 chiese anteriori al 1880, 29.000 archivi storici, 3.000 biblioteche, 1.500 conventi e monasteri, numerosi santuari e palazzi vescovili.
Centri storici: 22.000 circa.
Dimore storiche di pregio: 12.000.
Archivi non ecclesiastici: 11.000.
Biblioteche pubbliche e private: 13.457 (dato ricavato dall’ICCU – Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche).

Musei: 4.000 circa.

Ma che cosa s’intende per “bene culturale“? Secondo una normativa del 1964, in Italia un bene culturale è considerato un bene “che costituisce testimonianza materiale avente valore di civiltà”: ciò significa, come è stato sottolineato anche in un altro volume curato ancora da Santagata (scritto insieme a Enrico Bertacchini e intitolato Atmosfera creativa, un modello sostenibile per il Piemonte fondato su cultura e creatività – Il Mulino, Bologna 2012) che “un bene culturale è tale solo se tradotto in tela, in spartito o in edificio, e esclude quindi i beni demo-etno-antropologici” (come Santaga e Bertacchini denunciano).

Un dato significativo lo riscontriamo nel settore museale in relazione al numero dei visitatori: i dati forniti dal MiBACT indicano che nel 2014 si è avuto un incremento, per un totale di 40 milioni di persone (quasi due milioni e mezzo in più rispetto al 2013 per un introito complessivo di quasi 135 milioni di euro); occorre però sottolineare che di questi 40 milioni soltanto 18 milioni risultano essere paganti.
Il primato delle visite spetta alla Regione Lazio, con 17 milioni di visitatori; seguono la Toscana e la Campania, entrambe a quota 6 milioni di visitatori, il Piemonte (1.600.000) e la Lombardia (1.500.000). Fanalini di coda sono la Liguria e il Molise, rispettivamente a quota 131.000 e 77.000 visitatori.
Infine, quali i siti più visitati nel 2014? Qui il primato spetta al circuito archeologico del “Colosseo, Foro Romano e Palatino”, praticamente incontrastato con oltre 6 milioni di visitatori. Seguono Pompei (2.600.000 visitatori circa) e gli Uffizi a Firenze (poco meno di 2 milioni).

Marco Testa

Cresciuto nell’isola di Sant’Antioco, ha compiuto studi storici e archivistici parallelamente a quelli musicali. Già collaboratore della cattedra di Bibliografia musicale del Conservatorio di Torino, docente presso l’Accademia Corale “Stefano Tempia”, collabora con festival e istituti di ricerca. Autore di saggi e articoli, lavora presso l’Archivio di Stato di Torino ed è critico musicale di “Musica” e de “Il Corriere Musicale”.