Dan Stevens, il Downton boy diventa un killer

Lady Mary Crawley non riconoscerebbe il suo Matthew. Sono trascorsi due anni dall’addio a Downton Abbey, e l’attore inglese Dan Stevens, oggi, è solo un vago ricordo dell’imbolsito personaggio della serie TV britannica. Trasferitosi due anni fa negli Stati Uniti, Stevens ha deciso di dare una svolta alla sua carriera, e cambiare la sua immagine: da ragazzo della porta accanto a killer insospettabile. “Non ero la scelta più ovvia per questo film”, ha affermato Stevens, divertito, al New York Times. Eppure, il segreto è tutto lì, secondo il regista del thriller The Guest, Adam Wingard.

Dopo You’re next, super hit del 2011, costato un milione di dollari, ne ha guadagnati venticinque, Wingard ha puntato su Stevens per bissare quel successo: “Di Dan mi hanno convinto la sua cortesia e la sua naturale attitudine a risultare subito simpatico. Per il film, cercavamo qualcuno che sembrasse affidabile”, ha raccontato al New York Times il regista, “per sorprendere il pubblico, con questo inaspettato colpo di scena”.

Appena arrivato negli States, Stevens ha raccontato che cominciarono ad arrivare degli script: “Il caso volle che avevo appena visto You’re next, e Adam mi invia la sceneggiatura di The Guest. Non riuscivo a smettere di leggerlo, dovevo incontrare quei fuori di testa che l’avevano scritto”, ha raccontato l’attore, sempre al New York Times.

Stevens interpreta l’affascinante soldato David Collins. Appena tornato dall’Iraq, l’uomo bussa alla porta della famiglia Peterson, parenti del suo amico Caleb, morto in missione. Collins riferisce ai Peterson di aver fatto una promessa all’amico: aiutare e prendersi cura della sua famiglia. Ancora profondamente colpiti dalla perdita, i parenti di Caleb lo accolgono in casa, per rispettare l’ultimo desiderio del ragazzo e, soprattutto, incoraggiati dalla gentilezza e premurosità di David. Da quel momento, nulla sarà più come prima.

Mi sono allenato quattro ore al giorno, due durante le riprese in New Mexico. Non sono un tipo da palestra, però dal punto di vista fisico è stato sorprendente. E mia moglie era molto felice“, ha raccontato Stevens. “Un mese prima di iniziare a girare, ho seguito un addestramento militare e ho imparato a maneggiare una pistola. Se dovessi farlo di nuovo, per un altro ruolo, lo farei. Mi sento pronto a tutto“.

Appena incoronato come “The breakout star of 2014” dalla rivista di cinema statunitense Empire, l’attore inglese è da un po’ che coltiva la vocazione di killer, la sua prima vittima è stata proprio il Downton boy, Matthew Crawley: “Sentivo che era il giusto momento per andarsene. Mi sono affidato all’istinto. È stato bello farne parte”, ha detto riferendosi alla serie TV creata da Julian Fellowes. Oltre a The Guest ha, prossimamente, tre film in uscita: The cobbler con Adam Sandler, La preda perfetta con Liam Neeson, e Una notte al museo 3 con Ben Stiller e Robin Williams, di cui conserva gelosamente i momenti trascorsi insieme sul set. Seppur intimorito, all’inizio, di lavorare con grandi nomi di Hollywood, ha scoperto, poi, una cosa divertente sui colleghi, che ha allentato decisamente la tensione: Stiller e Sandler sono fan sfegatati di Downton Abbey, e non riuscivano a credere di poter lavorare con Matthew Crawley. Stevens ha anche calcato i palcoscenici di Broadway, insieme a Jessica Chastain, in The Heiress di Henry James, performance che gli è valso il plauso dell’Hollywood Reporter e del New York Times.

Bye bye, Downton.

Michela Conoscitore

Michela Conoscitore

Pugliese, classe 1985. Laureata in Lettere Moderne, con un master in giornalismo cartaceo e radiotelevisivo. Ha collaborato, nel settore Cultura e Società, in una redazione giornalistica della provincia di Foggia. Da sempre, esprime l’amore per la scrittura, raccontando storie e descrivendo avvenimenti. La semplicità è il suo principale obiettivo, che cerca di perseguire affinché, ciò che scrive, arrivi a tutti. Grande appassionata di cinema e serie TV, da due anni posta recensioni sul suo blog, Incursioni Cinemaniache. Ma non si ferma qui, perché il vero giornalista è un curioso a tutto tondo.