Cultura versus Intelligenza

Sono sicuro che ognuno a cui chiedessi la differenza mi direbbe che sono due argomenti che sono totalmente slegati e l’esperienza di ogni giorno ce lo insegna.

Sui banchi di scuola ci viene insegnato che la cultura ci renderà liberi e che il migliore deve essere quello con il bagaglio culturale più pesante possibile. Del resto non è anche l’ultimo vanto che rimane a noi italiani di fronte al mondo?

Nessun paese vanta il nostro patrimonio artistico e letterario.

Il problema del nostro sistema scolastico è che non ci fornisce i mezzi per far fruttare quella cultura tanto sbandierata. Troppe volte si esce da superiori e ancor più dall’università conoscendo la teoria senza aver idea di come sia diversa la pratica, che è un po’ come sapere perfettamente come si monta la libreria Billy dell’Ikea senza aver mai provato a montarla. Fidatevi che c’è una bella differenza, anche se avrete imparato a leggere le istruzioni in finlandese.

La strada invece ti insegna che conta l’intelligenza, l’essere scaltri non interessando affatto la cultura. Non serve cultura per vendere o farcela nella vita, ma servono riflessi pronti, interazioni, capacità relazionali. Insomma un po’come nei video di hip hop americani che passano su MTV.

E allora la domanda sorge: perché ci insegnate a non imbastire relazioni, a fare terra bruciata attorno a noi dal momento che più studi per te stesso, più cerchi di emergere tra gli altri per dare un senso a tutto quello studio e più risulti così odioso perché vuoi primeggiare?

No, cultura e intelligenza sono su due piani totalmente opposti per il mondo.

Conosco un sacco di persone frustrate che sfogano la propria rabbia sugli altri. La parte divertente della faccenda è che accade sia all’acculturato che all’intelligente. L’acculturato ti sciorina paroloni e citazioni alle quali non puoi rispondere, l’intelligente invece va alle cose pratiche per metterti spalle al muro.

Ma sono uguali. Sono mancanti di una parte entrambi.

Io insegno da anni nel mondo delle medie, superiori e scuole serali.

Non sono un genio, ho solo imparato che Cultura e Intelligenza sono parte di un tutto come lo Yin e lo Yang.

Dovrebbero insegnarci l’importanza della cultura perché i ragionamenti di altri fatti prima di noi possono portarci a nuove vette anche se non saremo mai nuovi Einstein.

E dovrebbero insegnarci a voler avere il massimo dell’intelligenza per cogliere tutti i dettagli.

In poche parole dovrebbero insegnarci il rispetto.

Perché se sei acculturato ma non sai applicare quello che hai studiato nelle relazioni con gli altri allora stai sprecando il tuo talento.

E se sei intelligente hai un dono non scontato, ma lo stai sprecando perché potresti fare molto di più.

E se sbandieriamo sempre che lo spreco fa schifo allora perché non si sentono le urla delle anime arrabbiate con la vita perché si sentono sprecate?

Il primo passo da fare è riconoscere che siamo mancanti di qualcosa, proprio il contrario di quello che allo stesso modo ci dicono mondo della scuola e quello della strada.

Tu come me, non sei ancora niente di speciale. Ma puoi esserlo, perché sei unico.

E nelle prossime puntate proverò a mostrare cosa voglio dire.

Libri

Alessandro Montanelli

Alessandro Montanelli

Trent’anni, di giorno libero professionista nel settore bancario e insegnante a domicilio per ragazzi dislessici, di notte ballerino e pr. Una vita fatta di palestra, tatuaggi, musica a tutto volume a condire i mille incontri che tra università e locali accadono ogni giorno e che offrono sempre grandi riflessioni. In una parola: eclettico. Perché gli stereotipi non piacciono a nessuno, ma tutto può servire per crescere e merita di essere fissato nero su bianco. Basta saper osservare.