Charles Manson e un Aquarius di crimini per David Duchovny

Aquarius

Los Angeles, 1967. Tempi di figli dei fiori, rivoluzioni sociali, pacifismo, amore libero e sette sataniche. Aquarius è la serie che cerca di guardare oltre la visione romanzata dei “favolosi anni Sessanta”, fin dentro la violenza e la follia. Dopo Californication e prima di vederlo ancora una volta nei panni di Mulder nel nuovo X-Files, David Duchovny interpreta un poliziotto a caccia di uno dei più famosi criminali della storia d’America: Charles Manson. Psicopatico e aspirante musicista, Manson fondò una comune chiamata “The Family”, composta da giovani attratti dal suo carisma e dai suoi discorsi esoterici. Presto però il gruppo iniziò un cammino aberrante verso la criminalità che lo portò a compiere alcuni delitti, tra cui l’orribile omicidio di Sharon Tate, moglie di Roman Polanski, incinta di otto mesi quando fu torturata e uccisa a coltellate.

Ambientato due anni prima di questi fatti, Aquarius vuole tracciare il profilo del futuro capo della Family, interpretato da Gethin Anthony (Game of Thrones), con una serie di personaggi inventati, a partire dal protagonista Sam Hodiak (Duchovny), poliziotto vecchia maniera incaricato di indagare sulla scomparsa della figlia di un potente avvocato, finita nelle mani di Manson. Ad aiutarlo ci sono due giovani poliziotti, Brian Shafe e Charmain Tully, interpretati da Grey Damon e Claire Holt (TheVampire Diaries, The Originals). Dalle indagini sotto copertura esce fuori un mondo fatto di droghe, plagio, sfruttamento del corpo femminile. La struttura narrativa si dipana su tre livelli: il caso Manson, altri casi di cui alcuni legati ad un giro di droga, e la ricerca di Sam del figlio fuggito dalla guerra con l’intenzione di rendere pubblici i crimini commessi dagli Stati Uniti in Vietnam e Cambogia. I temi di Aquarius sono quelli dell’epoca, come la rottura tra generazioni, sia nel lavoro che in famiglia, il razzismo e le Black Panthers, la diffidenza verso le donne.

Un lavoro discreto ma non all’altezza dell’epiteto “serie evento”, come annunciato dalla NBC. I motivi sono diversi, primo fra tutti il ritmo: troppe indagini che non riescono comunque a rendere accattivante la narrazione, anzi creano confusione a scapito della suspense. Le performance sono precise ma sembrano, in un certo senso, trattenute, Anthony apporta follia al suo personaggio ma non riesce a dargli quel carisma che ha fatto di Manson un idolo per cui uccidere. In genere tutto risente di un freno, la messa in onda nella TV generalista ha impedito al suo creatore John McNamara di osare davvero, rendere il lato oscuro di quegli anni a tinte più cupe. La novità per Aquarius, però, consiste nella distribuzione: dopo l’anteprima di due puntate, la NBC ha reso disponibile l’intera stagione online, in linea con il binge-watching proposto da piattaforme come Netflix e Amazon.

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Valeria Giuffrida

Valeria Giuffrida, nata a Catania. Ha studiato Lingue e Comunicazione. Blogger, appassionata di narrazione e mescolanza tra linguaggi comunicativi, ha frequentato diversi corsi nel settore del teatro, del cinema, della radio, della scrittura creativa. Ha collaborato per due anni con Step1 magazine, occupandosi di cultura, cronaca, interviste, video inchieste. Insieme ad un gruppo di studenti del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania, ha fondato Smanews, progetto radiovisivo di informazione e satira.