Bloodline: se Abele uccide Caino

Non siamo persone cattive ma abbiamo fatto una cosa cattiva”. A dirlo è John Rayburn, detective, marito e padre modello, membro di una famiglia che sembra perfetta. Appunto, sembra. Perché man mano che i segreti dei Rayburn si dipanano, la lucente Florida perde il suo smalto, somigliando vagamente a quel Paradiso amaro su cui George Clooney ci metteva in guardia. C’è il patriarca Robert, affettuoso e freddo insieme, la moglie Sally, forte e protettiva come una leonessa, e i tre figli: oltre a John ci sono Meg, avvocatessa con una doppia vita sentimentale, Kevin, “testa calda” che non ha il coraggio di dire alla famiglia di stare divorziando, e poi c’è lui, il figlio maggiore Danny.

Danny è la classica pecora nera. Dipendente dagli antidolorifici, a caccia di denaro, si impantana sempre nei guai. Una macchia nel quadretto, soprattutto in un’occasione speciale come la cerimonia di inaugurazione di un pontile in onore di Robert e Sally, proprietari da più di quarant’anni di un rinomato resort. Il suo ritorno a casa non è ben visto dai fratelli che tentano di capirne il reale scopo e iniziano a sentirsi minacciati dalla sua presenza.

Bloodline è solo l’ultimo dei successi di Netflix. Lanciato lo scorso 20 marzo in un’unica soluzione, è già stato rinnovato per una seconda stagione. Un ottimo prodotto che pone molte domande distillando le risposte, utilizzando il dramma familiare a cui aggiunge tinte noir che oscurano il cielo soleggiato della Florida con una serie di flashforward pieni di pioggia, dolore, sensi di colpa. Con la voce fuori campo di John, flashforward e flashback finiscono per fondersi in un continuum temporale, metafora dell’inevitabile, di quel futuro che è già lì e aspetta solo di compiersi, come per le stirpi (bloodline in inglese) delle tragedie greche. Un espediente narrativo di grande efficacia, marchio di fabbrica di Todd A. Kessler, Daniel Zelman e Glenn Kessler, già creatori della pluripremiata serie Damages, legal thriller narrato proprio su diversi livelli cronologici. I tre si dicono entusiasti di lavorare con Netflix: “Non c’è posto migliore per Bloodline” ha dichiarato Todd A. Kessler, “la possibilità dello streaming e di guardare più episodi ne accrescel’esperienza”.

Nei panni di John troviamo Kyle Chandler, che pochi ricorderanno come il ragazzo che in Ultime dal cielo aspettava ogni mattina che il gatto gli consegnasse il giornale del giorno dopo. Protagonista di un’altra serie, Friday Night Lights, lo abbiamo visto al cinema in Zero Dark Thirty e The Wolf of Wall Street. Danny è interpretato dall’australiano Ben Mendelsohn, Kevin è Norbert Leo Butz mentre Meg ha il volto di Linda Cardellini, conosciuta ai più per E.R. – Medici in prima linea. Nella parte dei genitori, Sam Shepard e una bravissima Sissy Spacek. Nel cast anche Chloë Sevigny.

Valeria Giuffrida

Valeria Giuffrida, nata a Catania. Ha studiato Lingue e Comunicazione. Blogger, appassionata di narrazione e mescolanza tra linguaggi comunicativi, ha frequentato diversi corsi nel settore del teatro, del cinema, della radio, della scrittura creativa. Ha collaborato per due anni con Step1 magazine, occupandosi di cultura, cronaca, interviste, video inchieste. Insieme ad un gruppo di studenti del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania, ha fondato Smanews, progetto radiovisivo di informazione e satira.