e i passatempi sulle spiagge americane

Estate che incombe e mi va di parlarvi di dipinti che raccontano quello che si può fare nella stagione del caldo sole. L’opera scelta è Shell Beach at Shinnecock(La spiaggia delle conchiglie a Shinnecock), un olio su tela realizzato da William Merrit Chase (Niven 1849-New York 1916) attorno al 1892, conservato al Gilcrease Museum. Merrit Chase oltre ad essere un ottimo insegnante, fu un fervente sostenitore della pittura impressionista.

Nel quadro preso in esame si nota una spiaggia occupare buona parte della tela. Il colore dorato dei granelli convive con delle sterpaglie di erba verde, dove, lì vicino, si scorgono due ragazzine vestite di bianco tutte intente nella ricerca e raccolta di conchiglie. Una, quella alla nostra sinistra con le calze e una cintura rossa, è accucciata e tocca qualcosa nella rena. Accanto a lei un’altra bambina, scalza, a gambette nude, sempre vestita con un abitino candido e svolazzante, e un secchiello rosso accanto. Le due (amiche, sorelle) sono completamente assorte nel loro fare e sembrano non accorgersi del gruppo dietro di loro. Infatti, verso il fondo della spiaggia si nota un altro insieme di persone, nel quale si intravedono una donna, forse una madre, con le proprie figlie o una balia, anche loro vestite di bianco e intente a giocare o a cercare, pure loro, le conchiglie nella sabbia.

Il dipinto è una scena di vita quotidiana, è un momento di relax di una famiglia sulla spiaggia della baia di Shinnecock a New York. È uno scorcio su usi e costumi e passatempi in voga negli Stati Uniti d’America nell’Ottocento. Se ci fate caso la spiaggia è deserta, non ci sono ombrelloni, o salviettoni. Non ci sono gommoni, non ci sono persone attaccate ai computer o agli smartphone.

Quello che si vede sono figure umane alle prese con svaghi semplici (cercare conchiglie). Da notare anche il fatto che i soggetti dipinti, a differenza di quello che potremmo fare noi oggi, non indossano il costume da bagno in spiaggia, ma son completamente vestiti. Un dettaglio che non impedisce alle fanciulle di divertirsi con gioia e di guardare attentamente nella sabbia i vari pezzi di conchiglia sparsi qua e là, resi più luminosi dalla luce solare che li “bacia”.

Sullo sfondo si intravede l’acqua blu dell’oceano, uno scorcio di paesaggio collinare verde, caratteristico della baia e il cielo di un azzurro intenso e luminoso, popolato da soffici e candide nubi. Queste ultime con il loro biancore richiamano il bianco delle conchiglie sulla sabbia e dei vestiti delle figure (tutte donne in diverse età della vita) presenti nella tela.

L’intero dipinto di Merrit Chase è costruito con pennellate rapide e corpose di colore e, allo stesso tempo, è illuminato da un luce intensa, forte e chiara che rende brillanti e luminosi tutti gli elementi presenti nella composizione del quadro.

Guardando la tela si ha come le sensazione si sentire i fini granelli di sabbia tra le dita della mani, il rumore delle onde, il caldo del sole sulla pelle, la brezza che solleva le vesti delle protagonista e quel profumo di oceano, o mare, che dona senso di pace, freschezza e di spensieratezza della quale ogni essere vivente avrebbe bisogno nella vita.

Curiosità: il dipinto è firmato da Merrit Chase in basso alla nostra sinistra. L’artista nel corso della sua carriera divenne membro della National Academy of Design di New York e diresse anche per dieci anni la Società degli Artisti Americani. In seguito fu accolto nel gruppo dei dissidenti, i Ten American Painters per prendere il posto di John Henry Twachtman, morto nel 1902.