Art in Pills e Storiuncole: Il Bellotto in mostra a Lucca

di Viviana Filippini, in Arte, Blog, del 25 Ott 2019, 15:34

Bernardo Bellotto 1740 Viaggio in Toscana, in mostra fino al 6 gennaio 2020

Alla Fondazione Centro Studi sull’Arte “Licia e Carlo Ludovico Ragghianti” si ospitano i dipinti toscani del nipote di Canaletto.

Bernardo Bellotto 1740 Viaggio in Toscana è la mostra presente fino al 6 gennaio 2020 alla Fondazione Ragghianti di Lucca, nel Complesso monumentale di San Micheletto. Protagonista il grande pittore veneziano Bernardo Bellotto (1722-1780), nipote di Canaletto. L’evento espositivo è importante e unico, in quanto sono presenti alcuni lavori dell’artista che rappresentano una vera e propria rarità, come un dipinto con soggetto la città di Lucca e cinque disegni a tema lucchese, prestati in via eccezionale dalla British Library.

Toscana terra di viaggio

L’esposizione punta a documentare il viaggio di Bernardo Bellotto, grande vedutista del Settecento, in Toscana. La terra toscana fu infatti la prima meta dei viaggi fuori Venezia che l’artista fece in vita, attorno al 1740, come hanno permesso di datare recenti studi. Esperienza che permise al pittore di dare forma ad un stile dove il rigore prospettico e il realismo pittorico furono potenziati e, poi, posti al servizio dell’aristocrazia toscana.

Cosa si vede nella mostra

Il cuore della mostra sono le vedute di Lucca, con il dipinto che raffigura piazza San Martino proveniente dalla York City Art Gallery e i cinque disegni di diversi luoghi intorno alla cattedrale e alla chiesa di Santa Maria Forisportam, concessi dalla British Library. Questo gruppo di opere, esposte alla fondazione Ragghianti per la prima volta assieme – i disegni, incollati in un album del primo Ottocento già di proprietà del re Giorgio III d’Inghilterra, e poi di Giorgio IV, saranno per la prima volta staccati – fornisce una documentazione straordinaria della città di Lucca nel Settecento.

The Arno in Florence with the Ponte Alla Carraia. Bellotto, Bernardo (Canaletto). (Italian, 1720-1780). Oil on canvas, height 74.5 cm, width 106.5 cm, circa 1745.

Il parere dell’esperta e curatrice

Bożena Anna Kowalczyk, curatrice della mostra, tra i maggiori studiosi di Canaletto e Bellotto spiega: “Una concorrenza di idee coraggiose e brillanti è all’origine del viaggio di Bellotto a Firenze nel 1740. La prima, e fondamentale, è quella architettata dal marchese Andrea Gerini (1692-1766) con il conoscitore e antiquario veneziano Anton Maria Zanetti di Girolamo (1680-1767), suo amico e consigliere, per dare vitaal vedutismo fiorentino. La seconda è quella di conferire al nascente vedutismo del Settecento la modernità illuminista di Canaletto, invitando a Firenze suo nipote e allievo Bernardo Bellotto, come maestro di prospettiva e tecnica pittorica, riconoscendone, benché giovanissimo, il genio. Inoltre,i cinque disegni di Lucca e il dipinto Piazza San Martino con la cattedrale del museo di York.costituiscono l’unica documentazione nota del viaggio di Bellotto nella città toscana”.

Non solo Bellotto

Oltre alla opere del Belloto, sono presenti anche i magnifici dipinti di Luca Carlevarijs, anche lui vedutista, tra i primi pittori veneziani presenti nella collezione del nobile mercante Stefano Conti (1654-1739). Presenti anche le tele di Giuseppe Zocchi (1717-1767), pittore di casa Gerini e di alcuni artisti anonimi, ma di gran talento, che, a Lucca, dipinsero copie dell’eccezionale veduta di piazza San Martino, realizzata da Bellotto. Un segno evidente dell’influenza che il venenziano ebbe sulla città toscana. Altra chicca la camera ottica in legno, vetro e specchio usata da Canaletto e concessa in prestito dal Museo Correr di Venezia. Presenti anche documenti originali dell’epoca: libri, lettere, ricevute di pagamento per commissioni di opere, provenienti dalla Biblioteca Statale di Lucca.

Promotori evento

L’evento alla Fondazione Centro Studi sull’Arte “Licia e Carlo Ludovico Ragghianti”, è realizzato con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e del Banco BPM come main partner. La mostra è un altro importante traguardo raggiunto dalla Fondazione Ragghinti diretta da Paolo Bolpagni e con presidente Alberto Fontana.