Arriva al cinema la storia di Max Perkins, l’editor che scoprì Hemingway e Fitzgerald

Molti di voi forse non sanno che dietro la penna degli scrittori si celano spesso (per non dire “sempre”) molte figure professionali, che lavorano nell’ombra a beneficio del libro. Alcuni di voi avranno già avuto modo di cimentarsi nella lettura di libri sull’editoria o nella frequentazione di corsi o master ad hoc: il lavoro editoriale non comprende semplicemente operazioni tipografiche e attività di stampa, ma prevede una sinergia di intenti e responsabilità che abbraccia l’intera sfera del mondo del libro.

Tra le figure più importanti, ma meno conosciute, risalta l’editor, o più comunemente “curatore”, “revisore” o “redattore”, colui che esamina, cura e rivisita il manoscritto (racconto, romanzo, saggio ecc.), perfezionandolo assieme all’autore. In molti casi, l’editor coincide con lo scopritore di nuovi talenti letterari (il cosiddetto talent scout, per intenderci), in altri, con l’editore stesso o il curatore di una collana editoriale, ma principalmente l’editor è colui che si occupa materialmente della redazione di un libro, a volte anche attraverso consistenti e accurati interventi formali e strutturali. Non è un mestiere semplice, ma a volte raggiunge orizzonti inaspettati. E tutto ciò può succedere se ti chiami William Maxwell Evarts Perkins, in arte Max.

Max Perkins fu uno degli editor più brillanti e geniali del Novecento. Lavorò per molti anni presso la rinomata casa editrice americanaScribner. Molto probabilmente, senza il suo prezioso contributo e il suo spiccato talento letterario, alcuni dei maggiori scrittori statunitensi del Ventesimo secolo non sarebbero mai divenuti vere e proprie icone della letteratura mondiale. Forse non avremmo mai letto capolavori come Il Grande Gatsby (1925), Fiesta. Il sole sorgerà ancora (1926) o Addio alle Armi (1929), e mai avremmo potuto apprezzare scrittori come Francis Scott Fitzgerald ed Ernest Hemingway, capisaldi di un’intera generazione letteraria, quella paradossalmente definita “perduta”.

Tuttavia, la vera sfida professionale della carriera di Max Perkins scaturì dall’incontro con il controverso scrittore Thomas Clayton Wolfe, il quale non gradiva molto che le sue opere venissero rimaneggiate, tant’è che il rapporto tra i due, se da una parte portò a sorprendenti successi editoriali, dall’altra causò non pochi dissapori.

La singolare storia della collaborazione tra Perkins e Wolfe produsse bestseller come Angelo, guarda il passato e Il fiume e il tempo, e torna al centro dei riflettori con il film Genius, diretto da Michael Grandage e scritto da John Logan, che uscirà nelle sale italiane in autunno. Tratto dal libro di Andrew Scott Berg, Max Perkins. L’editor dei geni (vincitore del National Book Award nel 1978 e pubblicato in Italia da Elliot Edizioni), il film è stato presentato in anteprima al Festival di Berlino 2016 e vede la partecipazione di Colin Firth e Jude Law, rispettivamente nei panni di Perkins e Wolfe.

Redazione

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