Amy Pascal: io, Sony Leaks e il valore delle donne

Viviamo in questo strana cosa chiamata Hollywood. Se fossimo gentili, non funzionerebbe”. Amy Pascal ha deciso di usare l’ironia per raccontare i passaggi più spinosi del caso Sony Leaks. Nell’intervista rilasciata alla conferenza Women in the World a San Francisco, la co-presidente dimissionaria della Sony ha parlato degli ultimi mesi, di come si è sentita, di come ha affrontato l’attacco informatico dei GOP, ovvero Guardians Of Peace. “Gestivo l’azienda e dovevo occuparmi di quanti fossero spaventati.” ha riferito alla giornalista Tina Brown. Nelle mani degli hacker, infatti, sono finiti i dati sensibili di molti dipendenti. E non solo: “Continuavo a chiedere ‘Hanno le nostre email? Ditemi che non le hanno!’ Ma le avevano. E sapete cosa si scrive nelle email…”. Giustifica così le imbarazzanti conversazioni con il produttore Scott Rudin, come il risultato di trent’anni di amicizia basata su un rapporto scherzoso.

Dalle definizioni sprezzanti di star come Angelina Jolie e Leonardo DiCaprio, alle battute razziste sui presunti gusti cinematografici del presidente Obama, Sony Leaks ha rappresentato per Amy Pascal un vero inferno: “È stato orribile. C’è stato un momento in cui ho capito che non potevo fare più nulla se avevo ferito o tradito gli altri”. E la stampa ha reagito duramente, come ha sottolineato la giornalista. La Pascal si è detta sorpresa di un simile accanimento. “La gente ha pensato che andava bene rovistare nel mio cestino e pubblicare tutto. Hanno trovato il modo di giustificarlo. Ora devono conviverci”. Eppure non si sente abbattuta, pare anzi che abbia trovato la fuga di messaggi “stranamente liberatoria”, imparando ad essere più schietta.

Si è parlato anche del film causa di tutto, The Interview, definito dal gruppo GOP un atto di terrorismo e di guerra ma che alla fine si è dimostrato innocuo, con recensioni per la maggior parte negative. Amy Pascal ha risposto solo “Non ti è permesso scegliere cosa sostenere”. Con questo ha voluto ricordare che non è facile essere una donna a Hollywood, tanto che secondo un reporter di Re/code, avrebbe dichiarato qualcosa di importante sulle sue dimissioni: “Tutte le donne fanno cose meravigliose in questo mondo. L’unica cosa che ho fatto io è stata farmi licenziare”.

Amy Pascal, comunque, non è rimasta senza lavoro. A partire da maggio darà inizio a nuovi progetti come produttrice, tra cui un Ghostbusters tutto al femminile e Spider-man in una partnership tra la Sony e la Marvel Studios, che in quattro anni la porteranno a guadagnare tra i trenta e i quaranta milioni di dollari. E sui guadagni delle donne – in primis il caso Jennifer Lawrence, pagata molto meno dei colleghi di American Hustle – ha detto che non dovrebbero guadagnare meno pur di lavorare: “Dovreste conoscere il vostro valore”.

Valeria Giuffrida

Valeria Giuffrida, nata a Catania. Ha studiato Lingue e Comunicazione. Blogger, appassionata di narrazione e mescolanza tra linguaggi comunicativi, ha frequentato diversi corsi nel settore del teatro, del cinema, della radio, della scrittura creativa. Ha collaborato per due anni con Step1 magazine, occupandosi di cultura, cronaca, interviste, video inchieste. Insieme ad un gruppo di studenti del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania, ha fondato Smanews, progetto radiovisivo di informazione e satira.