Arte in Pills persone: William Amighetti e GIVE ME A HAND

di Viviana Filippini, in Blog, del 15 Ago 2020, 11:30

William (Viliam all’anagrafe) Amighetti, l’ho conosciuto per i suoi romanzi, libri avvincenti dove la vita viene narrata in modo profondo, tra finzione narrativa e realtà vissuta in prima persona (Il buio e la nebbia, Il grido della farfalla). Con William ci siamo visti qualche tempo fa per la presentazione del libro Il grido della farfalla,un romanzo dove si parla di malattia e non è molto difficile rivedere nel protagonista l’autore. Mi ricordo solo che ad un certo punto durante l’intervista William, ci raccontò che tra tutti i malati presenti nel suo reparto lui era l’unico sopravvissuto. Non so perchè ma gli dissi: “Se sei qui è perchè hai ancora qualcosa da fare” e poco dopo prese forma il progetto e la fondazione GIVE ME A HAND. Oggi ne parliamo proprio con William, nativo di Lovere (Bg), per anni fisioterapista di molti sportivi italiani e stranieri (Parma Calcio e Manchester City), che dopo aver scoperto, lottato e sconfitto la malattia (un tumore) ha dato il via ad un progetto solidale deciato ai bambini.

Ciao William di cosa si occupa “Give me a Hand” e quando è nata? “Allora, la GIVE ME A HAND è nata lo scorso maggio 2019. La motivazione che mi ha spinto a fondare e a coinvolgere altri medici in questa avventura, va fatta risalire al periodo che ha fatto seguito al mio ritorno dal Vietnam, dove mi ero recato insieme a medici chirurghi, per supportare gli interventi di ricostruzione genitale infantile”.

William Amighetti (fonte: sito Give me a Hand)

Quanti viaggi avete fatto ? “Al momento abbiamo svolto solo due missioni umanitarie. Una in Vietnam e una in Nepal. Erano in programma altri viaggi, in Vietnam (a marzo) in Nepal a aprile e in Sri Lanka a maggio, ma la comparsa della pandemia ha bloccato ogni spostamento. Va detto che noi proseguiamo i contatti sia con le istituzioni locali, sia con le varie ambasciate che ci supportano e ci sostengono per quanto stiamo facendo nei territori sopra elencati. Però in questo momento non è davvero possibile pianificare alcuna attività futura. Auspichiamo che l’emergenza sanitaria rientri velocemente e che sia possibile ripartire con i viaggi che portano speranza e miglioramenti delle condizioni di vita a tante persone”.

Protesi realizzata dalla fondazione (fonte: sito Give me a Hand)

Come è portare aiuto a questa gente? “Ai nostri piccoli pazienti (noi operiamo in ambito pediatrico) oltre ad un piccolo supporto economico che quantifichiamo in una mensilità locale (in Vietnam versiamo alla famiglia del malato 350 dollari, l’equivalente di uno stipendio). Lavoriamo per permettere ai bambini amputati di fare ritorno a scuola e di riprendere una quotidianità abbastanza normale. In questo momento io personalmente sto seguendo una bambina che ha perso la gamba destra dopo essere stata morsa da un serpente. La necrosi che ne è seguita ha imposto l’amputazione. La famiglia non può pagare le spese sanitarie e noi stiamo provvedendo alla realizzazione della sua protesi (sarebbe stata pronta a marzo…ma il covid…) e poi a un piccolo assegno di sostentamento per far sì che la bimba possa terminare il suo programma di studi.Supportiamo un altro caso dove l’amputazione è stata doppia… Aiutiamo la fondazione Blue Dragon che si fa carico della difesa dei bambini che vengono abbandonati in strada e che possono essere vittima di predatori sessuali e infine seguiamo i casi di bambini che hanno subito maltrattamenti. Abbiamo ad esempio una bambina a cui è stato amputato il braccio sinistro. La mamma è l’artefice di detta amputazione e la motivazione aberrante è quella che in condizioni di menomazione la bambina avrebbe maggiormente impietosito i turisti, raccogliendo quindi una questua maggiore. Abbiamo iniziato la progettazione della protesi che le ridarà il braccio amputato. Anche In questo caso però…il Covid ha rallentato tutti i nostri programmi”.

Chi volesse conoscere in dettaglio quello che fate cosa deve fare per contattarvi? “Al momento abbiamo una pagina facebookGive me a hand e anche un sito internet sempre con lo stesso nome. Sulla pagina facebook siamo abbastanza attivi e la cosa bella è che quando siamo in missione scriviamo un diario di viaggio che fa sapere a tutti gli amici quello che abbiamo fatto giorno dopo giorno insomma, io ci credo, le difficoltà sono tante. Vorrei salvare 100 persone ogni giorno, ma se anche dovessi riuscire a salvarne 10…potrei dire a me stesso e a tutti i miei collaboratori che il nostro sogno si è comunque realizzato”.

Quale sarà la prossima tappa del vostro viaggio in autunno e cosa farete? “La prossima tappa dovrebbe essere in Laos. Stiamo collaborando con la NO WAR FACTORY una fondazione che ricicla il materiale bellico e lo trasforma in piccola gioielleria. Insieme stiamo progettando (in verità sono io che progetto…hihihi)..un sistema filtrante che permetta alle popolazioni dei villaggi dove non vi è acqua potabile di pescar dai pozzi dell’acqua e di filtrarla rendendola potabile. Questo diminuirebbe tantissimo il numero di casi di malattie date dall’assunzione di acqua inquinata. Il nostro obiettivo è quello di realizzare dei filtri a basso costo e di regalarli alla popolazione locale”.

Quali saranno i vostri partner? “Non abbiamo partner al momento, ci auto tassiamo e facciamo tutto di tasca nostra. Ci sono aziende bergamasche e bresciane che ci aiutano perché ci conoscono di persona e quindi fanno affidamento sulla nostra onestà e soprattutto su ciò che noi presentiamo con dati, fotografie filmati che testimoniano quello che facciamo, ma in questo momento non abbiamo altre entrate. Il problema è che ad esempio, nella fase Covid abbiamo impiegato tutte le risorse economiche che avevamo per aiutare la popolazione e ora in cassa abbiamo davvero poche centinaia di euro. Il progetto filtro costa parecchie migliaia di euro. La gamba della bambina che è stata morsa dal serpente costa almeno 3000 euro (in Europa viene venduta a 14.000)… insomma, noi abbiamo tanto ingegno e riusciamo a progettare soluzioni veramente innovative. Le realizziamo nel nostro laboratorio (che è a Costa volpino), ma rimane il fatto che ormai siamo davvero alla fine delle nostre riserve economiche e la mia paura è che dovremo dilatare la fase di intervento, escludendo tantissime persone che hanno davvero bisogno di noi. Ti faccio un esempio, i filtri dell’acqua vengono venduti a 100 euro cadauno. Io ne ho progettato uno identico che costa 25 euro…ma nessuno me lo finanzia. Credo che anche in questo caso, la comunicazione, il marketing e quant’altro porti ad associazioni che non hanno proprio a cuore la salute e la quotidianità delle persone, un buon numero di denaro…noi arranchiamo. Ma non importa…io sono contento così. Quello che faccio lo faccio onestamente e questo mi permette di andare a dormire alla sera tranquillo…anche se ho il magone perché vorrei fare di più”.

L’Associazione lavora all’estero, ma è stata molto attiva anche durante il Covid-19, cosa avete fatto? “Nel periodo compreso fra marzo 2020 e giugno 2020, nonostante fossimo bloccati in casa, abbiamo progettato e realizzato delle maschere FFP2 e FFP3 che abbiamo poi donato a strutture sanitarie, Forze dell’ordine e privati cittadini in ristrettezze economiche. Abbiamo progettato e realizzato valvole per respiratori presenti in terapia intensiva. Abbiamo costantemente fornito il Policlinico San Matteo di Pavia con valvole e snodi stampati da noi. Abbiamo ideato un nuovo saturimetro e progettato un termometro digitale per la rilevazione della temperatura corporea degli studenti e lo doneremo alle scuole della valle seriana …(però se hai una scuola a cui vorresti farne dono…uno in più è disponibile ). Io personalmente ho progettato un sistema di rianimazione cardiaca e uno di rianimazione respiratoria. Abbiamo stampato gratuitamente circa 1200 tensionatori per mascherine chirurgiche…”