Art in Pills e storiuncole: Centrale Zero di Paolo Pissavini

di Viviana Filippini, in Blog, Libri, del 3 Mar 2019, 12:20

Paolo Pissavini e leprime esperienze con l’Arma dei Carabinieri in Centrale Zero

Oggi vi parlo di libri e di come un’esperienza personale possa diventare la protagonista del proprio romanzo d’esordio. Mi riferisco a Centrale Zero di Paolo Pissavini, edito Angolazioni (2017), un romanzo autobiografico attraverso il quale l’autore cremasco e luogotenente dei carabinieri in congedo, ha messo su carta la sua prima fase di esperienza lavorativa nell’arma dei Carabinieri a Torino.

La storia si svolge nella città della Mole degli Anni Ottanta, dove Paolo Malaterra, il protagonista il cui cognome verrà storpiato nelle più diverse sfaccettature e versioni, è messo subito alla prova da diversi spinosi casi che deve risolvere con i colleghi.

Tre sono i turni lavorativi del giovane vicebrigadiere Malaterra e dei colleghi. Momenti nei quali lui dovrà imparare a destreggiarsi tra rapine, omicidi, aggressioni e pedinamenti, in una città che nel periodo di ambientazione (gli anni Ottanta) era il fulcro della delinquenza organizzata.

Torino era tormentata dalle lotte intestine tra i diversi clan mafiosi in essa presenti, pronti davvero a tutto pur di avere il controllo esclusivo sul traffico di droga, sulla prostituzione e su qualsiasi altra forma di losco guadagno.

Nomi, soprannomi e impegno nella professione

Accanto al protagonista, ci sono i colleghi con una sfilza di soprannomi o nomi d’arte, sempre attenti a svolgere al meglio la propria professione. E allora Malaterra si troverà accanto a Mastrolindo, ai sottufficiali come Doberman, Avvoltoio, Faina e ai carabinieri come Sguercio, Rospo e Hulk. Questi nomignoli fanno sorridere il lettore ma, allo stesso tempo, identificano uomini in divisa agli ordini che arrivano dalla Centrale Zero. L’ atteggiamento fiero e sempre pronto all’azione, fanno capire che sì sul soprannome si può ridere, ma sugli incarichi da svolgere, l’attenzione, la professionalità e la cautela devono essere di massimo livello, anche se ogni tanto intoppi e imprevisti mettono tutto e tutti in crisi.

Un perfetto equilibrio tra realtà ironia e serietà

Quello che colpisce del romanzo d’esordio dello scrittore cremasco è il suo riuscire a creare una storia verisimile, con un perfetto mix tra ironia e serietà, dove i fatti narrati non sono mai banalizzati, ma evidenziano l’umanità di coloro che ogni giorno indossano una divisa.

Uomini in divisa con un cuore umano

In Centrale Zero l’autore racconta, da un lato, il lavoro, la caccia al colpevole, gli appostamenti e, dall’altro, mette in evidenza l’aspetto umano dei diversi personaggi, i problemi che hanno a casa, in famiglia, o il bisogno di trovare qualcuno da amare per costruire assieme qualcosa di bello per il futuro.

Questo espediente letterario è molto importante, perché permette a Paolo Pissavini, autore di Centrale Zero di dimostrare come dietro la divisa di ordinanza stanno delle persone in carne e ossa, fatte di emozioni, sentimenti e preoccupazioni.

Paolo Pissavini, luogotenente dei Carabinieri in congedo, abita da sempre a Crema. E’ sposato, ha un figlio, un cane bassotto e un gatto tutto nero. Durante i suoi oltre trentacinque anni di Servizio (con la “S” maiuscola, come egli crede debba essere scritto), ha svolto indagini a Torino, Milano, Crema e Cremona, occupandosi dei più svariati casi giudiziari. E’ appassionato di calcio, fumetti, libri di storia e fantascienza. A dispetto delle immani crudeltà cui ha assistito ama ancora la gente e cerca di essere utile al prossimo.