Un’ironica messa in scena “Sulla felicità” al Teatro Vascello

Vestiti paillettati, lunghe pellicce, occhiali da sole e labbra colorate di un rossetto scuro e di tendenza. Sono tutti in scena, undici persone con undici caratterizzazioni diverse. Davanti a noi lo spettro della realtà ridotta a tipizzazioni estreme e caricaturali. Eccoli lì in fila a dire la propria a proposito della felicità, o meglio ad esibirla.

Con la regia e l’allestimento di Giorgio Rossi, al Teatro Vascello ieri si è svolta la prima di Sulla felicità, spettacolo dell’Associazione Sosta Palmizi che resterà in scena fino a domenica 14 dicembre. Un lavoro creatosi grazie al confronto tra Rossi ed i suoi “danz/attori” riguardo ciò che oggi viene considerata la felicità e che ha dato vita ad un intreccio in dissolvenza di sketch di varia durata, mai lento e sempre energicamente dinamico. Una staffetta di parole, danze e canzoni spesso comiche, se non ridicole, che narra una felicità in superficie, da poter comprare o da trovare nella notorietà; quella felicità che porta al riso chi la osserva perché in evidente contrasto con il reale. D’altra parte sembra però sposarsi bene con la realtà attuale fatta di signore attaccate alla tv e di rapper che scalano le classifiche musicali grazie al ritmo di frasi banali, verità da cioccolatino in cui risulta eccessivamente facile riconoscersi.

In mezzo alla semplicità e alla leggerezza con cui ormai si afferma di essere felici, tra luci abbaglianti e pose eccentriche, chi resta in silenzio risulta come sempre avere maggior contatto con sé. Ciò non implica che si arrivi a verità filosofiche e sorprendenti, anzi, a molto meno e senza la presunzione di voler davvero che sia una verità. La Felicità è in ogni gesto se sappiamo trovarla, è un modo di porsi ed una scelta; è saperla trovare nelle dimostrazioni affettuose ed impacciate di un genitore, è una giornata di sole, due mani che si sfiorano, ritrovarsi a casa dopo una lunga giornata, è sapere di avere qualcuno con cui cadere “e poi ridere, senza sapere, sotto la pioggia”.

Chiara Mattei

Tribuna Italia

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