Terminator Genisys, Schwarzy è ancora un duro

T-800 Schwarzy

Nello scorso articolo avevo illustrato la svolta “intimista” di Arnold Schwarzenegger nel film Contagious. Bene, mettetela da parte, perché il nostro Schwarzy è tornato a vestire i panni dell’androide che lo ha reso famoso in tutto il mondo: Terminator Genisys è il quinto capitolo della saga, diretto da Alan Taylor (già regista di Thor: the Dark World), nel quale si dà vita ad un retcon: viene alterata la linea temporale dei precedenti film, in quanto l’espediente tornerà utile ai fini narrativi di questo nuovo capitolo e dei già annunciati due sequel.

Il cast, oltre a Schwarzenegger, è formato da attori conosciuti per interpretazioni in serie televisive (fatto che ad Hollywood ultimamente è di moda), come Jason Clarke (Brotherhood: legami di sangue), Emilia Clarke (non è parente di Jason ndr., ed è famosa per la sua interpretazione ne Il trono di spade), Jai Courtney (Spartacus e al cinema in Divergent) e il premio Oscar J.K. Simmons (attore completo, volto del direttore Johan Jameson, nella saga di Spiderman di Sam Raimi).

La trama è una sorta di viaggio temporale continuo tra presente, passato e futuro, dove Kyle Reese (Jai Courtney) deve salvare Sarah Connor (Emilia Clarke) da un T-800 inviato da Skynet (un malvagio sistema informatico che vuole uccidere l’umanità), per impedire a John Connor (Jason Clarke) di interferire con i suoi piani, uccidendone la madre prima che lo metta al mondo. Kyle e Sarah uniscono le loro forze assieme a quelle del Guardiano (Schwarzenegger), per far saltare il piano diabolico di Skynet e impedire nel futuro l’attivazione del programma Genisys, che altro non è che la forma “embrionale” dello stesso Skynet.

Naturalmente nel film non mancano effetti speciali e colpi di scena, nonché tutte quelle caratteristiche che hanno reso famosa la saga di Terminator, come gli androidi T-vari, dal T-800 base al futuristico T-5000.

Il film è uscito in Italia il 9 luglio, in ritardo di una settimana rispetto agli Stati Uniti, dove la pellicola si annuncia come uno dei blockbuster estivi più visti, vista la lunga attesa causata dal fallimento della Halcyon, la casa di produzione che deteneva i diritti del film, che ha ritardato le riprese e lo sviluppo di quella che si appresta ad essere una nuova trilogia della saga.

ScreenWeek.it ha intervistato sia Schwarzy che Jai Courtney, e sono emersi diversi spunti interessanti: il primo si dice soddisfatto perché: “É fantastico essere tornato a fare spettacolo (dopo la carriera politica n.d.r.). Credo che sia stato un piacere e un onore venire contattato per tornare a vestire i panni di Terminator, perché sono cose che non bisogna dare per scontato. Perché per i personaggi di James Bond o Batman o altri del genere, gli attori vengono cambiati in continuazione. Ogni dieci anni ce n’è uno diverso, e invece noi siamo qui, trent’anni dopo, e stanno chiedendo di nuovo a me di interpretare Terminator“. Jai Courtney, dal canto suo, è onorato di lavorare con Schwarzenegger e preoccupato per lo sviluppo che oggi ha la tecnologia nel nostro mondo: “Il concetto di genesi e di macchine consapevoli è probabilmente lontano anni luce, ma l’idea che un programma faccia parte delle nostre vite, che abbia un certo controllo, che prenda le nostre informazioni, glielo lasciamo fare ogni giorno“.

Che il futuro apocalittico delle macchine ribelli non sia così lontano? Nel lasciarvi con questo quesito, ecco il trailer, e vi invito ad andare al cinema a guardarlo perché: “I’ll be back”!