“Strumento di dialogo tra i popoli”: tutto pronto per il primo G7 della Cultura

Per la prima volta nella storia avrà luogo in Italia il G7 dedicato alla cultura. Ne avevamo già dato l’annuncio qualche tempo fa, in concomitanza con le dichiarazioni in merito dell’attuale ministro dei Beni culturali Dario Franceschini. Un evento straordinario – speriamo non l’unico – che potrebbe donare nuova linfa a un tema, ahinoi, troppo spesso trascurato e mai tenuto seriamente in considerazione.

Fortemente voluto dal Governo italiano, domani il ministro Dario Franceschini riunirà a Firenze i ministri di Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito, e rappresentanti di governo americani, della Ue e il segretario generale dell’Unesco.

I temi saranno molti e speriamo che sia l’occasione giusta per cercare di ottenere risultati interessanti e utili per promuovere, valorizzare e tutelare uno dei beni più preziosi che abbiamo. A dominare il dibattito sarà “la cultura come strumento di dialogo tra popoli”, con l’obiettivo di arrivare a un documento condiviso; e la formazione di caschi blu della cultura, una task force approvata dall’Unesco da impiegare a difesa dei Beni in pericolo, che può contare su un nucleo dei Carabinieri ad hoc che nel 2016 ha recuperato 100mila beni, per oltre 50 milioni di euro, sottraendoli al mercato illegale con cui si finanzia anche il terrorismo.

«Dopo quello della droga e delle armi – ha spiegato in una recente intervista sul Sole24Ore il generale Fabrizio Parrulli, a capo del nucleo dei Carabinieri di tutela del patrimonio culturale – il traffico delle opere d’arte rubate e contraffatte è uno dei più rilevanti. I maggiori flussi viaggiano sulle piattaforme digitali».

Per contrastare questo mercato nero dell’arte l’Italia può contare su una banca dati unica al mondo, dove sono catalogate 1,2 milioni di opere finite nel corso degli anni sul mercato clandestino, compresi i reperti rubati all’estero e segnalati dall’Interpol e dalle altre polizie straniere.

E tutto ciò avverrà all’interno di una cornice dedicata a mostre ed eventi, compreso il concerto, nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio, diretto da Riccardo Muti che dopo nove anni tornerà a condurre l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino. Concerto replicato il giorno successivo nel nuovo Teatro dell’Opera.

Redazione

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