Lo scrittore romeno Norman Manea vince il Premio della Fiera di Guadalajara

Norman Manea, pluritradotto romanziere e saggista di stanza a New York dal 1986, ma che non ha mai rinunciato a scrivere nella sua lingua romena, è stato insignito del prestigioso premio ‘Feria Internacional del Libro de Guadalajara’ in Messico. Il riconoscimento letterario, riservato agli scrittori di espressione romanza, viene attribuito per la prima volta ad un autore romeno. Il premio (150.000 dollari) verrà consegnato il prossimo 26 novembre, durante la prossima edizione della Fiera.

Con queste parole la giuria ha motivato la preferenza accordata: “Norman Manea è autore di un’opera che non può essere definita attraverso i generi letterari tradizionali. Innanzi alle tragedie della storia e dell’esilio, da lui vissute in prima persona, l’opera di Manea è un interrogativo sottile e ironico su come definire noi stessi, in questo mondo di specchi cangianti e mutevoli.” “Il personaggio principale della sua opera è l’ebreo errante, che si incarna in personalità molteplici e in epoche diverse. La Vecchia Europa e il Nuovo Mondo sono nell’opera di Manea tra loro interconnessi”.

Emozionante il commento a caldo dell’autore: “È un premio che colloca la cultura romena sulla mappa del mondo, ma rappresenta prima di tutto un premio per la latinità. Molto spesso ci si dimentica che la lingua romena è una lingua latina, benché si trovi nell’Europa dell’Est”.

Degna riconoscenza (e regalo!) per Norman Manea, che ha da poco festeggiato il suo 80° compleanno (19 luglio), celebrato a Bucarest nel mese di maggio con una conferenza anniversaria organizzata dalla nota testata Observator Cultural, vero e proprio faro della Bucarest letteraria e tra le poche pubblicazioni a mantenere sempre un profilo alto e di qualità. L’evento “Norman Manea. A life” , svoltosi presso l’Accademia Romena, ha visto la partecipazione di intellettuali e scrittori di fama internazionale, tra cui Antonio Muñoz Molina, Maria Nadotti, Luca Formenton, editore di Norman Manea in Italia, Gabriela Adameșteanu, Robert Boyers e Paul Bailey. Peccato che l’omaggio reso allo scrittore bucovino non abbia potuto coinvolgere i traduttori dell’opera di Manea (tranne chi, per scelta, ha deciso di andarci comunque!), il cui contributo alla diffusione dei suoi scritti all’estero è, in molti casi, imprescindibile.

Norman Manea, nato a Suceava nella Bucovina romena, “uno degli ultimi rappresentanti del Centro Europa” come egli stesso si definisce, è pubblicato in Italia da molti anni dalle edizioni Il Saggiatore. Per cominciare a leggere la sua opera, consigliamo senz’altro il romanzo capolavoro Il ritorno dell’huligano (2a ed. 2007), sua autobiografia, affresco storico e di vita in cui emergono i temi fondanti della sua letteratura, la “lingua-patria” tra tutti, il romeno come sopravvivenza alle atrocità della storia e all’esilio. Manea è autore di altri romanzi (La busta nera, o il recente Il rifugio magico), raccolte di racconti come Ottobre, ore otto, 1998, confluito nel 2015 nell’antologia Varianti di un autoritratto, saggi come La quinta impossibilità o Al di là della montagna, dedicato a Paul Celan e Benjamin Fondane. Tra gli altri premi vinti, il Premio Nonino internazionale (2002), della cui giuria è ora membro. Da diversi anni il suo nome è nella rosa di candidati al Premio Nobel.

Il premio della Fiera di Guadalajara di Letterature Romanze ha visto tra i suoi vincitori autori come Enrique Vila-Matas, Yves Bonnefoy, Juan Goytisolo e il nostro Claudio Magris (2014).

Felicissimi, dunque, di riprendere la pubblicazione del blog “Romania e Cultura, Ora!” con una notizia che rappresenta un traguardo straordinario per la letteratura romena a livello mondiale.

Foto: Danilo De Marco

Anita Bernacchia

Anita Bernacchia

Anita Bernacchia ha origini romane, triestine e romene. Interprete di conferenza e traduttrice letteraria, si muove tra Roma, Bruxelles e la Romania. Collabora come traduttrice per Osservatorio Balcani e Caucaso. Scrive sul portale culturale Lankenauta e sul blog di informazione europea InsidEU. E’ redattrice di TRAutor, rivista di letteratura e traduzione. Parla correntemente sette lingue. Ha tradotto una decina di libri dal romeno di Nina Cassian, Liviu Rebreanu, Norman Manea, Varujan Vosganian, Vasile Ernu, Cecilia Ștefănescu, Dan Lungu, Savatie Baștovoi e Tatiana Niculescu-Bran. “Romania e Cultura, Ora!” è il primo blog italiano dedicato alla cultura e alla letteratura romena.