L’intelligenza artificiale ci ucciderà?

Quanti guardando il film Io, Robot con Will Smith o l’uomo bicentenario con Robin Williams si sono chiesti se un giorno il mondo sarà in mano a dei robot?
Eric Horvitz, il capo del principale laboratorio di ricerca Microsoft ha respinto i timori che l’intelligenza artificiale (AI) possa costituire una minaccia per la sopravvivenza della razza umana. Horvitz sostiene che gli esseri umani non possano perdere il controllo dell’intelligenza artificiale:”Alla fine saremo in grado di ottenere grandi benefici dall’intelligenza artificiale in molti ambiti della vita, dalla scienza, all’economia passando per la vita quotidiana.” Horvitz ha espresso questi pensieri in una video intervista dopo essere stato insignito del Premio Feigenbaum dal AAAI per il suo contributo alla ricerca di intelligenza artificiale. “Dobbiamo stare molto attenti – ha proseguito il ricercatore – bisogna esser certi che i sistemi che lavorano nei settori più importanti si comportino in modo sicuro e in conformità con i nostri obiettivi, anche qualora incontrassero situazioni impreviste.”
Il controcanto – Dall’altra parte il professor Stephen Hawking, ha espresso i propri timori per l’aumento di AI: “Le forme primitive di intelligenza artificiale che già abbiamo, si sono rivelati molto utili. Ma credo che lo sviluppo dell’intelligenza artificiale a 360° potrebbe significare la fine della razza umana.”
Altri personaggi illustri come Elon Musk, il creatore di SpaceX e co-fondatore di PayPal hanno espresso il proprio disappunto riguardo la possibilità che la tecnologia possa diventare consapevole e capace di sostituire l’umanità: “Sono sempre più convinto che ci dovrebbe essere una supervisione regolare, magari a livello nazionale e internazionale, solo per assicurarsi che non facciamo qualcosa di molto stupido.” Tuttavia Musk è uno dei maggiori investitori, insieme a Mark Zuckerberg e l’attore Ashton Kutcher, di Vicarious, un progetto che punta a costruire un computer che possa pensare come una persona, con una rete neurale in grado di replicare la parte del cervello che controlla la visione, il movimento del corpo e la lingua.
Clive Sinclair, fondatore della Sinclair Research , società che negli anni settanta rivoluzionò l’ home-computing ha affermato in un’intervista alla BBC:” Una volta che si iniziano a costruire delle macchine che vanno a rivaleggiare e superare gli umani per intelligenza, diventa molto difficile sopravvivere per gli esseri umani.”
Dello stesso parere anche il fondatore di Microsoft, Bill Gates: “All’inizio le macchine faranno molto lavoro per noi e non saranno super intelligenti. Ma se la situazione non sarà ben gestita, l’intelligenza sarà forte abbastanza da diventare una preoccupazione”.

Quindi, l’intelligenza artificiale ci ucciderà oppure no? La risposta, seppur trasversale, potrebbe darcela Isaac Asimov nelle ultime pagine del suo capolavoro, Io,Robot. “Se ho ragione, questo significa che la Macchina sta preparando il nostro futuro non soltanto attraverso le risposte dirette alle nostre domande dirette, ma attraverso una risposta generale alla situazione mondiale e alla psicologia umana. E sapere questo potrebbe renderci infelici, potrebbe ferire il nostro orgoglio. La Macchina non può, non deve renderci infelici.”

Edoardo Ridolfi

Edoardo Ridolfi, nato a Gualdo Tadino (Pg) nel 1993. Diplomato al Liceo Scientifico; ha conseguito la laurea triennale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Perugia. Attualmente sta svolgendo l’iter per prendere il tesserino da giornalista pubblicista. Collabora come giornalista e fotografo con testate cartacee e online diverse.