Licalbe Steiner: i grafici che rivoluzionarono l’editoria italiana

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Sono Albe e Lica Steiner i coniugi che hanno rivoluzionato la grafica dell’editoria italiana del Novecento e ad omaggiarli una mostra inaugurata il 4 dicembre che avrà luogo fino al 28 febbraio presso il Museo del Novecento di Milano.

Lica e Albe Steiner erano stati partigiani nella Resistenza e continuarono a sentirsi partigiani della libertà e della cultura sempre considerando la professione lo strumento più adatto a battersi per la libertà di espressione. La loro storia personale, la loro unione “intellettuale” li ha visti così inseparabili da essere chiamati da loro stessi e dagli amici i ‘Licalbe’, un’unica identità.

Questa la sintesi del libro Licalbe Steiner. Grafici partigiani − testo di accompagnamento all’omonima mostra − che riassume l’integrità artistica e personale dei coniugi Steiner, i quali hanno fatto della loro creatività un manifesto politico e culturale.
Molto presente nella scena politica italiana fin dagli inizi della sua carriera, Albe Steiner si avvicina al Partito Comunista Italiano dove conosce Elio Vittorini con cui lavorerà, dopo la Liberazione, nella redazione de Il Politecnico in veste di grafico.

Prima pagina del giornale “il Politecnico” numero 1, 29 settembre 1945 [Fonte: Aiap.it]

Già allora la sua impronta innovativa era molto marcata; il suo stile, che andava dal fumetto all’arte russa post-rivoluzionaria, gli permetterà di avere successo in molti settori, uno su tutti l’editoria: negli anni ’50, Steiner diventa grafico delle case editrici Einaudi, Feltrinelli e Zanichelli, collaborando inoltre con numerose riviste e quotidiani di sinistra, tra cui l’Unità.

Prima di copertina del libro “il flagello della svastica” edito da Feltrinelli, 1955 [Fonte: Aiap.it]

Ma è il rapporto con la moglie Lica, con cui condivide le stesse idee politiche e artistiche, a rendere completo un lavoro già molto apprezzato dalle masse. Dal matrimonio nel 1938, all’apertura dello studio grafico, alla propaganda clandestina antifascista, i due dimostrano di essere una squadra unita mossa da valori culturali molto forti, tanto che in una dichiarazione rilasciata ad askanews.it, la figlia Anna definisce l’unione creativa della coppia − conosciuta con lo pseudonimo Licalbe − un intreccio: “C’era un intreccio a partire dal periodo dell’antifascismo, poi per tutto il periodo della Resistenza, poi nel primo Dopoguerra e poi negli anni Cinquanta, un intreccio straordinario di intenti comuni per migliorare quanto era possibile migliorare”.

Federica Colantoni

Federica Colantoni nasce a Milano nel 1989. Laureata in Sociologia all’Università Cattolica nel 2013, pochi mesi dopo inizia il percorso di formazione in ambito editoriale frequentando due corsi di editing. Da dicembre 2014 collabora con la rivista online Cultora della quale diventa caporedattrice. Parallelamente pubblica un articolo per il quotidiano online 2duerighe e due recensioni per la rivista bimestrale di cultura e costume La stanza di Virginia.